Cronaca

Sanità “malata” in Calabria, sit-in di protesta davanti all’ospedale di Lamezia

Una protesta per difendere la sanità lametina e un territorio sempre più “dimenticato” e fragile. Tante lamentele ma poca affluenza 

Sit-in di protesta questa mattina davanti all’ospedale di Lamezia Terme organizzato per manifestare sulla sempre più “a rischio” sanità lametina.

Tanta utenza, poca affluenza. Le ultime proposte, a capo il progetto Dulbecco, con il tempo vedrebbero una situazione sempre più marginale della sanità lametina, destinata così facendo al dimenticatoio e conseguentemente alla chiusura. Poche le rappresentanze cittadine, pochi gli utenti che necessitano delle cure, è questo ciò che lamenta Mimmo Gianturco, ex consigliere comunale: “Mancano gli utenti reali, gli anziani, i dializzati, le donne incinte, mancano – spiega – coloro che vivono quotidianamente le difficoltà di questa struttura sanitaria. Noi ci siamo, facciamo la nostra parte ma la città deve rispondere e non è questa la risposta da dare a chi cerca di distruggere il nostro territorio”.

Lo striscione. Parole forti, pesanti, dal tono concitato che ben si mescolano con lo striscione appeso alla ringhiera del nosocomio che porta impresso “Lorenzin, Scura, Oliverio, i conti li avete fatti male, giù le mani dall’ospedale”. Al centro della protesta la chiusura di reparti, la carenza di personale, le scarse risorse per fare fronte alla grande richiesta da parte dei cittadini. 

Emergenza nell’emergenza. Il pronto soccorso, in particolare, mostra gravi sintomi, per utilizzare un termine medico, di quella che è la patologia che sta colpendo il territorio lametino: l’indifferenza. Pazienti costretti a soggiornare su sedie malconce tutto il giorno per poi ricevere le cure necessarie, come racconta Anna Maria Falvo, volontaria lametina e utente ospedaliera: “Il 14 febbraio ho avuto una lombosciatalgia acuta, sono entrata in pronto soccorso alle 9:30 e sono uscita alle 19:00. I tempi sono molto lunghi. Il problema non sono le professionalità. Non ci sono medici, arrivano le urgenze e ti devono mettere da parte.” La manifestazione è stata organizzata con lo scopo di smuovere qualcosa e con l’auspicio di avere delle risposte. Una delegazione di manifestanti, infatti, ha programmato di andare davanti alla cittadella regionale per essere ricevuta ed avere risposte. (f.t.)

Più informazioni