Politica

Zes a Vibo Marina, le garanzie del governatore: “Non è una trovata elettorale”

censore-e-oliverio-su-zes.jpg

Si alza il livello dello scontro con il centrodestra. Nel mirino di Brunello Censore finiscono l’Amministrazione Costa ed il capolista al Senato di Forza Italia Giuseppe Mangialavori

“La Zes non è una bufala elettorale. Chi continua ad affermarlo non sa di cosa parla”. Le rassicurazioni sulla realizzazione della Zona economica speciale a Vibo Marina, nel corso dell’apposito incontro organizzato dal Partito democratico, sono arrivate ieri pomeriggio direttamente dal governatore Mario Oliverio. Ed alcune delucidazioni sull’iter del provvedimento  sono giunte direttamente dal parlamentare Bruno Censore: «La Zes –ha ammonito quest’ultimo – non è una trovata elettorale. Il provvedimento sottoscritto dal premier Gentiloni è attualmente alla registrazione della Corte dei Conti».

Il piano di sviluppo. Lo strumento, inserito nel decreto per il Mezzogiorno, è stato poi illustrato dal presidente della Regione. «Riusciremo a realizzare – ha spiegato Mario Oliverio – di un qualcosa pensata oltre quarant’anni addietro. È bene che tutti sappiano che oggi non è più un auspicio, ma è legge». E ancora: «Il governo ha costruito il disegno di legge sulla base della nostra proposta che partiva da una constatazione: quella per cui nel bacino del Mediterraneo vi erano dei porti capaci di decuplicare negli ultimi anni il proprio volume di attività». Per questo motivo, si è deciso «di costruire la Zes intorno alla portualità sotto l’egida dello scalo di Gioia Tauro». La superficie è stata estesa così a 2467 ettari. Mille ettari per Gioia Tauro ed altri 1460 distribuiti tra i porti di Vibo, Crotone e Corigliano e l’aeroporto di Lamezia Terme». Una descrizione minuziosa quella del presidente della Regione, in un dibattito dai molteplici spunti. A mettere tutti in guardia, ad ogni modo, è stato il capolista del Pd alla Camera Antonio Viscomi: «La Zes – ha rimarcato quest’ultimo – è solo un punto di partenza. Il lavoro non lo creano le leggi ma le imprese». Ed ancora, «fatti e non parole» è stato lo slogan lanciato da Aquila Villella, in corsa per il Senato.

Lo scontro sul Comune. Ad alzare i toni, però, in una sala gremita, sono stati i candidati al Parlamento per il centrosinistra. Ed in primis il deputato uscente, lesto a puntare l’indice contro «i quasi dieci anni di centrodestra che hanno ridotto la città nel degrado. Mangialavori – ha affondato Censore – non può fare il verginello, nè presentarsi come il nuovo che avanza perchè lui è il padrino politico dell’Amministrazione Costa e dunque del fallimento della città. Un capoluogo del quale dobbiamo farci carico, lavorare per costruire presto un’alternativa dalla quale passa il futuro anche di Vibo Marina». Ed ancora, «noi che non governiamo la città siamo qui a parlare di Zes, noi abbiamo dovuto finanziare il progetto di ingegnerizzazione della rete idrica insieme al gruppo di minoranza al Comune». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Michelangelo Mirabello: «Chi parla di bufala sulla Zes – ha sostenuto quest’ultimo – appartiene a quello stesso schieramento che si era accodato al sindaco di Catanzaro nelle battaglie contro i mulini a vento». A dargli manforte Vincenzo De Filippis, capolista di “Civica Popolare”. «Mentre qualcuno si rivela bravo a coniare acronimi – ha attaccato De Filippis – qui stasera si certificano dati di fatto. La Zes dobbiamo tenercela stretta. Mi chiederei piuttosto di chi sono le responsabilità quando i finanziamenti si perdono». A ricordare la desolazione seguita al disastro del 3 luglio 2006 a Vibo Marina è stata poi la capolista di “+Europa” Caterina Forelli, mentre Gian Maria Lebrino (Insieme) ha chiarito che quello «del centrosinistra è l’unico progetto credibile».

Più informazioni