Cronaca

Processo al clan Mancuso, diversi annullamenti con rinvio in Cassazione

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Il verdetto del troncone con rito abbreviato del processo scaturito dall’operazione Black Money. Il reato di associazione mafiosa regge soltanto a carico di un imputato

E’ arrivata nella tarda serata di ieri la sentenza della Cassazione per il troncone con rito abbreviato del processo scaturito dalla maxi-operazione Black Money contro il clan Mancuso di Limbadi.

Annullamento con rinvio. Ha retto solo a carico di Giovanni D’Aloi, 52 anni di Nicotera, l’associazione mafiosa ma la Suprema Corte ha disposto l’annullamento con rinvio per la rideterminazione della pena (8 anni e 7 mesi in appello) relativamente ad alcuni reati per armi. Annullamento con rinvio dell’accusa di associazione mafiosa per Antonio Cuturello, 28 anni di Nicotera, che in secondo grado era stato condannato a 5 anni e 6 mesi; per Antonio Pantano, 61 anni di Ricadi (2 anni e 10 mesi in appello) che ha incassato l’assoluzione dal reato associativo; e per Orazio Cicerone, 45 anni di Limbadi (5 anni e 4 mesi in secondo grado). Annullamento con rinvio per associazione a delinquere semplice finalizzata all’evasione fiscale per il commercialista di Catanzaro Ercole Palasciano, per l’avvocato di Reggio Calabria Francesco L’Abbate e per Domenico Musarella, 43 anni di Campo Calabro. 

Condannati. Confermata la sentenza nei confronti di Giuseppe Costantino, 52 anni di Nicotera che era stato condannato per usura a sei anni e quattro mesi in appello; e Fabio Costantino, 41 anni di Nicotera (5 anni e 6 mesi in secondo grado), entrambi già assolti dal reato di associazione mafiosa. 

Il collegio difensivo era formato dagli avvocati Michelangelo Miceli, Francesco Muzzopappa, Giuseppe Di Renzo, Giovanni Vecchio, Francesco Gambardella, Leopoldo Marchese, Sergio Rotundo, Guido Contestabile, Giancarlo Pittelli, Salvatore Staiano. Francesco Calabrese, Aldo Labate.

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