Cronaca

Violazione della libertà vigilata, la Cassazione annulla la condanna di Franco Barba

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L’uomo si trova in carcere perché condannato per mafia e quale mandante dell’omicidio di Mario Franzoni avvenuto a Porto Salvo nel 2002

La Corte Suprema di Cassazione, Prima Sezione Penale, in accoglimento del ricorso discusso dall’avvocato Diego Brancia, difensore di Franco Barba, ha annullato senza rinvio perché il fatto non sussiste la condanna a 1 e mesi sei di reclusione, inflitta dal Gup di Vibo Valentia, poi confermata in appello, per la violazione della sorveglianza speciale.

FRANCO BARBA

Franco Barba

Il fatto Barba era stato sorpreso fuori dall’abitato del comune di residenza alla guida di un’autovettura priva di polizza assicurativa. Le argomentazioni sostenute dalla difesa, che ha richiamato l’orientamento della Corte Costituzionale pronunciatasi con sentenza additiva, quello delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, in tema di attualità della pericolosità sociale, oltre proprio ad un principio già enunciato dalla Prima sezione penale, sono state integralmente accolte, tanto che il Supremo Collegio ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata.

L’accusa Per tali vicende Franco Barba era stato ristretto agli arresti domiciliari per oltre sei mesi, oltre alla sottoposizione ad altre misure non custodiali. Allo stesso Barba veniva contestata la recidiva reiterata infraquinquennale, per cui la condanna sarebbe divenuta immediatamente esecutiva. Barba è stato in passato condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, perché ritenuto ai vertici del Clan Lo Bianco-Barba, ed è attualmente detenuto quale mandante dell’omicidio di Mario Franzoni, consumato a Porto Salvo nell’agosto del 2002.

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