Economia & Società

Il diritto a scioperare? A Jonadi no. Neanche se non c’è lo stipendio

rifiuti-jonadi-gm.jpg

La denuncia dello Slai cobas che punta il dito contro l’atteggiamento della ditta che gestisce il servizio di nettezza urbana

Lo Slai cobas fa parlare le immagini. Lo fa a Jonadi dove contesta, l’operato della ditta G.M. Dimensione ecologica per cui, spiega il coordinatore del sindacato, Nazzareno Piperno, “attendevamo il suo arrivo nel nostro territorio per scoprire come decenni di lotta sindacale e dibattiti parlamentari per riconoscere nei fatti ai lavoratori il diritto di sciopero già consacrato dalla Costituzione in realtà erano stati del tutto inutili se non a far perdere i lavoratori la retribuzione della giornata. Molto rumore per nulla insomma”. Questo, spiega il coordinatore provinciale, è quanto ha affermato “la rappresentante aziendale dottoressa Maria Repaci in occasione dello sciopero presso il cantiere di Jonadi proclamato per la giornata di oggi dalla scrivente organizzazione sindacale per protestare contro l’abnorme ritardo nel pagamento degli stipendi ai propri dipendenti – che ad oggi hanno raggiunto le due mensilità con la terza in via di maturazione – e per tutte le altre macroscopiche inadempienze di cui la società in questione si è si da subito resa responsabile”.

Il caso. Non si tratta, comunque, spiega Piperno, “dell’unica originale per quanto infelice uscita della rappresentante della Gm”. In tal senso, prosegue, “la provocatoria affermazione della rappresentante aziendale si basa sulla convinzione, si ripete affermata espressamente, che scioperare è inutile se non a far perdere ai lavoratori una parte di retribuzione visto che comunque il servizio sul cantiere è stato comunque svolto dall’azienda facendo ricorso ad altro personale prelevato per l’occasione da altri cantieri. Con la città che, pertanto rimane pulita. Peccato che le cose non stiano esattamente così visto che – cosa che la rappresentante aziendale evidentemente ignora – un tale comportamento integra certamente gli estremi di una condotta antisindacale che ovviamente sarà, insieme a tutti gli altri aspetti, sottoposta all’attenzione dell’Autorità giudiziaria competente”.

I distinguo. E ancora: “Un’altra perla, della stessa è quello di fare netti distinguo tra i lavoratori, distinti tra lavoratori di serie A e di serie B a seconda della loro appartenenza sindacale visto che, nella medesima giornata – e dopo due mesi di ritardo – l’azienda ha deciso bene di corrispondere un acconto sulle retribuzioni maturate solo ai lavoratori non iscritti allo Slai Cobas, pentendosi espressamente di aver corrisposto il medesimo acconto ad un lavoratore che, circostanza di cui la stessa non era ancora a conoscenza, nel frattempo aveva provveduto ad iscriversi alla nostra organizzazione. Anche tale atteggiamento, ovviamente, rappresenta indice di antisindacalità che, evidentemente, la dottoressa Repaci disconosce. Il tutto – prosegue – in un cantiere in cui la stragrande maggioranza dei lavoratori sono assistiti da chi scrive e questo la dice lunga sull’ottusità di un’azienda che, forse pensando di vivere in un territorio di frontiera dove non vi è legge né legalità”.

Inadempienze. E sono tante, secondo il sindacalista dello Slai cobas, “le inadempienze dell’azienda a cominciare dalla mancata effettuazione delle vaccinazioni per arrivare alle condizioni dei mezzi su cui i lavoratori sono costretti a svolgere il servizio: mezzi fatiscenti, privi di revisione se non, in alcuni casi, di assicurazione. Insomma un vero e proprio Far West condito, per non farci mancare mai nulla, da un atteggiamento di arroganza che chiude la strada a qualsiasi tentativo di dialogo e che, inevitabilmente, ci impone di portare il confronto o per meglio dire lo scontro nelle sedi opportune”.

Riceviamo e pubblichiamo integralmente la replica dell’azienda GM DIMENSIONE ECOLOGICA SRL SERVIZI DI IGIENE AMBIENTALE

“L’Organizzazione Sindacale in indirizzo ha diffuso nei giorni scorsi una nota stampa piena di livore e rabbia nei confronti di questa Società ma, in preda alla più becera ed irragionevole deriva dialettica, ha perso il lume della ragione ed ha farcito la propria ricostruzione dei fatti di inesattezze se non di vere e proprie falsità.

Ma i fatti non si prestano ad interpretazioni di parte ed è proprio dai fatti che bisogna partire. L’Azienda è in ritardo sul pagamento del salario dei lavoratori ma la gravità di tale comportamento è assolutamente inferiore a quella rappresentata dallo SLAI COBAS: il Contratto Collettivo fissa la scadenza al giorno 15 del mese successivo a quello di maturazione, di conseguenza il ritardo della Scrivente ammonta a 21 giorni al momento dello sciopero e non certamente a tre mesi come falsamente affermato nella nota stampa. Tuttavia, è di oggi la notizia che la provvisoria crisi di liquidità si è risolta ed entro la giornata di lunedì 12 le retribuzioni saranno regolarmente corrisposte. Sarebbe stato sufficiente dialogare maggiormente ed attendere la naturale risoluzione della problematica, di cui parte sindacale era pienamente a conoscenza, e tutto si sarebbe risolto in maniera fisiologica.

Per quanto riguarda le ulteriori farneticati affermazioni di parte sindacale si rende necessario chiarire quanto segue:

1.nessun ostacolo è stato frapposto dall’Azienda al legittimo esercizio del diritto di sciopero il quale è e rimane un fondamentale presidio di tutela e libertà del lavoratore – le asserite affermazioni del rappresentante aziendale rappresentano una fuorviante quanto errata interpretazione elaborata dal Coordinatore dello SLAI COBAS ed estratta da una conversazione privata i cui contenuti sarebbe stato necessario riportare per intero, ma evidentemente ciò non avrebbe giovato alla causa sindacale!

 2. non esiste alcuna classifica né distinzione tra i lavoratori e lo dimostra il fatto che l’Azienda, in servizio a Ionadi da Agosto 2016, ha sempre trattato con eguaglianza e parità di diritti tutti i propri dipendenti. La circostanza riportata strumentalmente dal rappresentante sindacale fa riferimento al fatto che due lavoratori hanno manifestato gravissime problematiche di ordine economico tali da mettere a repentaglio la stessa salute dei loro familiari e l’azienda, anziché dimostrare superficialità e freddezza, si è prodigata per elargire loro almeno una parte dello stipendio, sottraendola ad altre finalità parimenti importanti. Ci si sarebbe aspettati dalla sigla sindacale maggiore solidarietà e comprensione, anziché un meschino attacco ai due colleghi in stato di necessità!

3.nessuna delle riportate inadempienze relative ai mezzi ed al cantiere sono da considerare rispondenti al vero non solo perché gli automezzi vengono quotidianamente utilizzati nel pieno rispetto delle normative vigenti e delle caratteristiche tecniche prescritte per legge, ma anche perché la frequenza dei controlli cui l’Azienda è sottoposto dalle molteplici autorità a ciò preposte (Motorizzazione Civile, Albo Gestori Ambientali, Polizia Stradale, ecc.) è del tutto incompatibile con la ricostruzione effettuata da parte sindacale.

4.Da ultimo si osserva che la GM Dimensione Ecologica SRL svolge per il Comune di Ionadi un servizio pubblico essenziale il quale prevede, ai sensi del contratto nonché della normativa vigente, il rispetto di alcun standard a tutela della cittadinanza e della salute pubblica: aver garantito il servizio di raccolta dei rifiuti non ha rappresentato una sfida al sindacato o, peggio ancora, una condotta antisindacale bensì il mero rispetto degli obblighi posti in capo all’Azienda.

5.Quanto alle foto diffuse, infine, non solo esse non hanno alcuna attinenza con il contenuto della nota stampa diffusa dall’Organizzazione Sindacale perché ritraggono dettagli del cantiere in uso alla GM Dimensione Ecologica SRL e non certamente prove dell’atteggiamento asseritamente “ottuso ed arrogante” dell’Azienda, ma rappresentano elementi che a breve saranno sottoposti al vaglio dell’Autorità Giudiziaria sotto il profilo della violazione del domicilio aziendale e della diffusione pubblica di elementi caratterizzati da riservatezza”.

Più informazioni