Cronaca

Omicidio Lacaria nel Vibonese, 17 anni di carcere all’assassino reo confesso

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Stralciato il secondo capo di accusa contestato a Zangari, relativo alle false dichiarazioni rese al pubblico ministero. Se ne occuperà la Procura di Locri

Si chiude il primo capitolo giudiziario con una condanna a 17 anni e 4 mesi di reclusione per Giuseppe Zangari, 47 anni, di Spadola (Vv), giudicato con rito abbreviato, accusato dell’omicidio del commercialista vibonese Bruno Lacaria, 52 anni, trovato morto in un bosco delle Serre il 27 febbraio dello scorso anno e di cui si erano perse le tracce l’8 febbraio 2017. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Vibo Gabriella Lupoli.

Il pm lo scorso 18 gennaio aveva chiesto  4 anni in più per l’imputato, ben 21 anni di reclusione. Una diminuzione di pena, stabilita da gup, dovuta al fatto che il giudice ha ritenuto colpevole  l’imputato per omicidio mentre per l’altro altro capo di accusa, quello relativo all’aver reso false dichiarazioni a pm, Zangari dovrà rispondere a Locri, Tribunale territorialmente competente.  

Fu proprio Zangari che il 28 febbraio  a recarsi spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Serra San Bruno per confessare il delitto, indicando anche il luogo dove, alcune ore dopo, sarebbe stato ritrovato il corpo di Lacaria ricostruendo la dinamica dell’omicidio. Zangari riferì agli inquirenti  di aver colpito Lacaria con un bastone al culmine di una lite, bastone che però non è stato ancora ritrovato. 

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