Economia & Società

Sistema bibliotecario vibonese, dopo 30 anni è a rischio sopravvivenza: l’appello

palazzo-santa-chiara.jpg

Il comparto in crisi e anche la realtà vibonese oggi rischia di “chiudere”. Il direttore Gilberto Floriani chiama alle responsabilità e ad interrogarsi sul ruolo della cultura in Calabria 

È un appello quello del Sistema bibliotecario vibonese, diretto da Gilberto Floriani, “in favore dei servizi bibliotecari e della cooperazione bibliotecaria in Calabria”. Appello che arriva per via della crisi ma soprattutto dei tagli che “il comparto dei beni culturali nel decennio trascorso ha subito” e per cui “la situazione è insostenibile. Il Sistema Vibonese, ma non solo, è oggi la realtà, per le sue dimensioni, maggiormente esposta e, se non si troverà modo di intervenire, difficilmente potrà continuare a operare con l’efficacia che ha avuto in questi anni. Crediamo che sia un problema di attenzione da parte delle istituzioni, Il Governatore Oliverio ha già lanciato segnali positivi rispetto al problema, ma – spiega Floriani – a differenza di quanto sta ormai avvenendo in Italia, in Calabria non è ancora accaduto nulla di positivo; non si riescono rendere disponibili piccole risorse sui fondi europei che consentirebbero alle nostre città di essere più attrezzate, gentili e civili, creando anche un po’ di occupazione qualificata. Il nostro appello ha lo scopo di suscitare qualche reazione positiva”. Insomma, a trent’anni dalla fondazione del Sbv è una lotta per la “sopravvivenza” e da qui, la richiesta di aiuto.

Di seguito l’appello diffuso dal Sistema bibliotecario:

“Ricorre quest’anno, il trentesimo anniversario dalla fondazione del Sistema Bibliotecario Vibonese, una lunga storia che ha portato la nostra istituzione, sostenuta da alcuni comuni della provincia, a realizzare la più importante “Biblioteca Pubblica” della Calabria e non solo, un grande centro di promozione della lettura e un Polo culturale dalle numerosissime attività, che pur operando localmente, riesce a dialogare con la grande cultura italiana.

Il Sistema Bibliotecario è diventato negli anni, con impegno e sacrificio, un polo culturale d’eccellenza, unico nel suo genere sull’intero territorio regionale – e non solo – lo dicono, da un lato, i numeri (con 100.000 presenze l’anno, con 20.000 mila utenti iscritti ai suoi servizi e più di 70 mila libri, riviste, cd e dvd prestati ogni anno) e dall’altro le migliaia d’iniziative che sono state realizzate o ospitate, ovvero alle quali il Sbv stesso ha fatto da “incubatore”.

Senza contare, poi, di aver mantenuto in vita la rete di cooperazione del Servizio Bibliotecario Regionale con oltre 140 biblioteche, un catalogo di 4.000.000 di documenti tra cartacei e digitali disponibili on line, e aver realizzato il Festival LeggereScrivere, tra gli eventi culturali più importanti della Calabria e del Mezzogiorno.

Un polo culturale d’eccellenza che come dice il suo stesso nome, si è realmente fatto “sistema”, articolato e pluralistico, specchio fedele di quella parte di società che vorrebbe emanciparsi e costruire il suo futuro con la cultura.

Il Sistema Bibliotecario, si confronta quotidianamente con una realtà territoriale tra le più difficili in Italia, oppressa da molte emergenze: disoccupazione giovanile, condizionante presenza mafiosa, una crisi sociale ed economica di straordinaria gravità, l’emigrazione intellettuale, la povertà educativa, contribuendo con la sua sola presenza e soprattutto con la sua azione a fronteggiare sul piano culturale e conoscitivo questi problemi, dando risposte a un gran numero di cittadini, stranieri e italiani senza distinzione.

Quest’appello vuole sollecitare la riflessione dei cittadini e delle istituzioni, affinché capiscano che se non s’interverrà presto con doverose forme di sostegno, sarà messa seriamente a rischio la nostra sopravvivenza, rischiando di perdere quanto è stato realizzato in questi 30 anni di duro, silenzioso, efficace lavoro.

Chiediamo a tutti di assumersi la responsabilità di dire con chiarezza se ritengono che la cultura, la cooperazione bibliotecaria e le biblioteche, siano utili o no in una regione con la percentuale di lettori più bassa d’Italia, i più alti indici di povertà educativa, la crisi demografica, l’emergenza criminalità e se si di agire di conseguenza.

Noi operatori culturali sappiamo bene che le biblioteche, le attività culturali, e la cooperazione bibliotecaria, quando funzionano, sono presidi di coesione sociale, riferimenti per la costruzione di identità positive e democratiche per le città e i paesi, moderne piazze del sapere e luoghi di formazione civica. Noi crediamo che la risposta sarà positiva, forti dei commenti e delle opinioni positive della gente, dei riconoscimenti ottenuti, degli accessi quotidiani ai nostri servizi e ai nostri siti. E saremo ancora una volta qui ad accogliere tutti, con il garbo, l’attenzione e la disponibilità che abbiamo sempre riservato a ciascuno”.

 

 

Più informazioni