Cronaca

L’odissea di una romena. In Calabria per fare la parrucchiera, ma costretta a prostituirsi

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La donna, vittima di ripetute violenze fisiche e costretta a subire persino due aborti, ha trovato il coraggio di denunciare e fare arrestare il suo persecutore

Personale del Commissariato di Rossano della polizia di Stato ha arrestato a Corigliano Calabro, C.V., di 36 anni, con l’accusa di avere indotto alla prostituzione, sfruttandola, un ragazza romena. L’arresto è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Castrovillari su richiesta del pm della Procura della Repubblica Antonino Iannotta.

Tra violenze e aborti. Le indagini della polizia che hanno portato all’arresto sono state avviate sulla base della denuncia presentata dalla ragazza romena, fatta arrivare in Italia con la prospettiva di lavorare come parrucchiera ma in realtà costretta da subito, con minacce e percosse, a prostituirsi. La giovane, secondo l’accusa, ha dovuto anche subire due aborti ed è stata vittima ripetutamente di violenze fisiche. In un’occasione la ragazza romena è stata anche ferita con un coltello.

Il coraggio di denunciare. C.V., secondo l’accusa, avrebbe anche minacciato la ragazza di fare del male alla figlia minorenne, che era rimasta in Romania. La giovane ha trovato il coraggio di denunciare il suo persecutore, facendo così scattare il suo arresto, soltanto quando, negli ultimi mesi dello scorso anno, è riuscita a fare arrivare la figlia in Calabria ed a ricongiungersi con lei.

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