Cronaca

‘Ndrangheta nel Vibonese, lascia il carcere il “braccio destro” del boss Pantaleone Mancuso

Il Tribunale del Riesame ha disposto per il 32enne Nunzio Manuel Callà i domiciliari con il braccialetto elettronico. E’ stato condannato per il tentato omicidio di Scrugli

Lascia il carcere e passa ai domiciliari con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico Nunzio Manuel Callà, 32 anni di Nicotera, ritenuto dagli inquirenti il luogotenente del boss Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Catanzaro accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Calabrese.

Nunzio Manuel Callà

Nunzio Manuel Callà

Il tentato omicidio di Scrugli. La Corte d’Appello di Catanzaro lo aveva condannato ad undici anni e quattro mesi di reclusione giudicandolo responsabile di concorso nel tentato omicidio di Francesco Scrugli, avvenuto nel febbraio del 2012 a Vibo Valentia nel quartiere S. Aloe a pochi metri dalla Questura. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm della distrettuale antimafia di Catanzaro, Camillo Falvo, Callà avrebbe consegnato ai due sicari stranieri assoldati dai Patania la carabina utilizzata per tentare di eliminare Scrugli. I killer si sono appostati nel bagno di un appartamento disabitato nel cuore del quartiere S. Aloe e hanno fatto fuoco appena l’uomo è uscito da casa. Scrugli rimase ferito al collo, cadde per terra, ma riuscì a scampare all’agguato. Circa un mese dopo venne però ucciso a Vibo Marina in un’altra azione di fuoco nel corso della quale rimasero feriti altri due esponenti di primo piano del clan dei Piscopisani, Rosario Battaglia e Raffaele Moscato, quest’ultimo divenuto in seguito collaboratore di giustizia.

Latitante per due anni. Latitante per quasi due anni, Callà fu catturato nel novembre del 2014 grazie ad un blitz delle Squadra Mobili di Vibo e di Catanzaro. Venne sorpreso insieme ad un coetaneo di Rosarno all’interno di un casolare di campagna ben arredato a Spilinga. Ora attendere ai domiciliari, “controllato” con l’ausilio del braccialetto elettronico il verdetto della Cassazione atteso nei prossimi mesi.

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