Economia & Società

Tensioni vescovo-Fondazione Natuzza, per monsignor Renzo l’assemblea è “illegittima”

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Il presule dispone la sospensione della riunione convocata per il 20 gennaio

Ancora tensioni tra il vescovo Luigi Renzo e la Fondazione di Mamma Natuzza. È di poche ore fa la notizia che con propria disposizione l’ordinario diocesano ha deciso di sospendere in quanto risulterebbe “illegittima” la riunione dell’assemblea fissata per sabato 20 gennaio alle 15,30 in prima convocazione e per le 16,30 in seconda battuta con all’ordine del giorno la nomina di sette amministratori, in sostituzione dei due rinunciatari(il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo e il parroco di Paravati), dei già dimessi padre Michele Cordiano (tesoriere) e don Pasquale Barone, che ha rivestito fino a qualche mese fa il ruolo di presidente, nonché dei dimissionari Marcello Colloca, fino all’altro ieri presidente facente funzioni dell’ente morale, Mario Cortese, Domenico Antonio Crupi, già sindaco di Mileto, nonchè la nomina dei tre componenti del collegio dei revisori in sostituzione dei dimissionari.

Nel documento, che è stato già tramesso alla fondazione e per conoscenza all’arcivescovo emerito di Cosenza monsignor Salvatore Nunnari e al presidente della conferenza episcopale calabrese monsignor Vincenzo Bertolone, il vescovo Renzo afferma di sentire il “dovere, per amore a Natuzza e alla sua opera di continuare a dialogare perché si addivenga, da chiunque ha a cuore la causa, alla soluzione canonicamente e civilmente corretta, già raggiunta dopo due anni di comune lavoro ed approvata dal CdA a maggioranza il 25 agosto 2017”. In precedenza il vescovo aveva anche inviato una lettera riservata al vicepresidente facente funzioni dimissionario Marcello Colloca in cui veniva evidenziata “l’illegittimità” della convocazione in quanto “non può considerarsi ‘ordinaria’, ma straordinaria in quanto si tratta di ‘nominare in sostituzione’ ben sette su dieci consiglieri, quindi ben oltre una semplice minoranza consentita in casi analoghi”. Nella stessa Colloca e gli altri consiglieri dimissionari (Cortese e Crupi) erano stati anche invitati a ritirare le dimisisoni.