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Gli “affari di famiglia” in Comune: il caso del sindaco e dell’incarico… alla sorella

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Il Codacons presenta un’interrogazione all’Anac e intende andare a fondo sulla vicenda del Comune di Soveria Simeri

Un affare di famiglia. Così si potrebbe sintetizzare e così sintetizza quanto accaduto a Soveria Simeri, in provincia di Catanzaro, il Codacons che ha presentato un’interrogazione all’Anac. L’associazione dei consumatori, infatti, ripercorre quanto accaduto in merito all’incarico conferito al Comune, domandosi come sia possibile “che la Giunta del comune di Soveria Simeri, guidata dal sindaco Mario Amedeo Mormile, con la prima delibera dell’anno, abbia ritenuto di affidare un incarico alla sorella dello stesso Sindaco”.

L’atto. “Con la delibera nr. 1 dello scorso 10 gennaio, la giunta comunale – scrivono dal Codacons – ha nominato Responsabile unico del procedimento di opere e servizi del progetto previsto nell’ambito del Por Calabria Fesr- Fse 2014-2020, l’Arch. Carmen Mormile. Tanto dopo averla giudicata “in possesso dei requisiti di capacità e di professionalità necessari per l’adozione degli atti conseguenziali relativi all’esecuzione dei lavori” per il miglioramento del servizio di Raccolta differenziata in Calabria. Il tutto alla luce delle “linee guida attuative del nuovo Codice degli Appalti emanate dall’Anac”. Ovviamente – chiosano – il fratello-Sindaco ha partecipato alla votazione. Tutto bene … forse”.

La denuncia. Da qui, la decisione del Codacons di andare fino in fondo e per questo ha rivolto un quesito all’Autorità anti-corruzione per comprendere se nella vicenda vi siano profili di illegittimità e/o di incompatibilità. “Poiché la nuova formulazione dell’art. 93 del D.L.vo 163/2006 ha istituito uno specifico fondo e che la legge nr. 114/2014 – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – destina l’80 per cento di quel fondo proprio ai compensi da suddividere, appunto, tra il responsabile del procedimento e gli incaricati della redazione del progetto, del piano della sicurezza, della direzione lavori, del collaudo, nonché tra i loro collaboratori… sussistevano ragioni, quantomeno di opportunità, affinché il Sindaco-fratello si astenesse dal partecipare alla votazione”. Il tutto – prosegue la nota del Codacons – “anche in considerazione dei compiti particolarmente delicati che il D.L.vo nr. 50/2016 attribuisce al Rup, nonché dell’essenza stessa della figura (che, non a caso, include l’aggettivo “unico”). Quand’anche la nomina fosse completamente gratuita – conclude Di Lieto – l’incarico rileverebbe comunque ai fini della determinazione delle indennità retributive accessorie e nel caso in cui si è dirigenti o responsabili di servizio, tale incarico rileverebbe ai fini della determinazione della c.d. Indennità di risultato, che fino a qualche anno fa poteva arrivare fino al 20 per cento della retribuzione base. Quindi alla fine della fiera si tratta di un incarico che ha, in ogni caso, una rilevanza economica, per cui riteniamo doveroso approfondire la vicenda”.

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