Cronaca

Truffa alla Protezione civile, la Procura di Catanzaro chiude indagini

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Truffa aggravata e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale le ipotesi di accusa contestate a un funzionario della Regione e a tre imprenditori

di GABRIELLA PASSARIELLO

Pagamenti di fatture duplicate e già liquidate per un importo di poco più di 250mila euro in beffa alla Regione Calabria e allo Stato. Fatture concernenti servizi aerei per la lotta agli incendi boschivi, emesse nel 2012 dalla Elimediterranea, (società vicentina proprietaria di elicotteri che ha operato per diversi anni nel settore dell’antincendio boschivo per la Regione), liquidate una prima volta a giugno 2013 ed una seconda volta nel dicembre 2014, a distanza di un anno e mezzo. Il sostituto procuratore Alessandro Prontera ha chiuso l’inchiesta su un presunto sistema truffaldino che il 26 aprile 2017 aveva portato la Direzione investigativa Antimafia di Reggio Calabria e i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Catanzaro a eseguire un’ordinanza di misure cautelari a carico di quattro indagati vergata dal gip Barbara Saccà su richiesta della Procura di Catanzaro. Rischiano il processo Nicola Giancotti, 58 anni, di Sellia Marina, già in servizio alla Protezione civile, l’amministratore di fatto della Elimediterranea spa Giuseppe Tornello, 80 anni, di Vicenza, il legale rappresentante Luigi Tornello, 42 anni, di Vicenza, il procuratore speciale Giuseppe Speziali, 74 anni, di Bovalino, e la stessa Elimediterranea, accusati a vario titolo di truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico.

La truffa aggravata. Secondo le ipotesi accusatorie Giancotti, per dissimulare l’operazione illecita, avrebbe sostenuto che il pagamento del medesimo importo era comunque dovuto in relazione ad altre fatture non saldate, che di fatto invece erano già state liquidate e annullate con successive note di accredito gonfiate. “Condotte- si legge nell’ordinanza- che hanno indotto in errore il subentrato dirigente della Protezione civile Ernesto Forte, il quale affidandosi alla serietà, regolarità e completezza dell’istruttoria svolta dal funzionario e responsabile unico del procedimento, Nicola Giancotti, provvedeva a recepire le fatture disponendo l’impegno di spesa e il pagamento nei confronti della Elimediterranea, procurandole un ingiusto vantaggio per un ammontare di 250.694,05 euro con pari danno alla Regione che subiva un esborso del tutto privo di oggettiva giustificazione causale”.

Il ruolo del consulente. Giuseppe Speziali non è solo un semplice consulente dell’Elimediterranea,  il faccendiere, il portatore degli interessi di Luigi e di Giuseppe Tornello, rispettivamente legale rappresentante e amministratore della Elimediterranea Spa. E’colui che ha un rapporto privilegiato con altri funzionari della Regione Calabria.Lo si evince a chiare lettere dalle carte dell’ ordinanza vergata dal gip del Tribunale di Catanzaro Barbara Saccà:“I rapporti tra Speziali, Elimediterranea e Giancotti sono consolidati nel tempo, come consolidato nel tempo è il rapporto privilegiato tra Speziali e altri funzionari della Regione con i quali l’imprenditore ha mantenuto contatti ambigui tanto da venire a conoscenza in anteprima di notizie riguardanti la pubblicazione dei bandi che avrebbero interessato la società dei Tornello e che, sistematicamente, riusciva ad aggiudicarsi”. L’interesse diretto di Speziali nella società dei Tornello, secondo gli inquirenti, si evince anche dal fatto che gli imprenditori sono legati da una serie di rapporti economici, accertati dalla Guardia di Finanza, con la ditta individuale “G. Consulting”, con sede a Roma che fa capo proprio a Giuseppe Speziali, il padre di Vincenzo junior coinvolto anche nella vicenda della latitanza di Amedeo Matacena. Speziali avrebbe percepito dalla Elimediterranea entrate fisse per un ammontare di 1.075.375,00 euro .

I legami ambigui. I controlli bancari incrociati effettuati sui conti di Speziali e della società Elimediterranea avrebbero dimostrato, come ad ogni bonifico accreditato alla Elimediterranea, corrisponde un bonifico accreditato dalla società a Speziali, che era solito, secondo le ipotesi di accusa, recarsi in Regione almeno una volta a settimana, interagendo per lo più con Giancotti (al quale avrebbe procurato anche sim intestate a terzi, per comunicare senza destare sospetti), così come Luigi e Giuseppe Tornello avrebbero frequentato gli uffici della Regione Calabria con cadenza mensile insieme a Speziali, per sollecitare i pagamenti. Giuseppe Speziali, secondo gli inquirenti, ha contribuito in prima persona a far risultare anche pagamenti non dovuti, attestando su carta prestazioni mai effettuate dalla Elimediterranea, ad esempio gonfiando il monte- ore di volo per raggiungere un numero tale da far scattare corrispettivi più alti. Adesso gli indagati avranno venti giorni di tempo per chiedere di essere sentiti, produrre memorie difensive e compiere ogni atto utile all’esercizio di difesa, prima che la Procura proceda con una richiesta di rinvio a giudizio. 

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