Cultura & Spettacolo

A Ciambra “fuori” dagli Oscar, se la politica si commuove per un film e se ne frega dei bambini

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Il Garante per l’Infanzia della Regione Calabria Marziale sottolinea che sono altre le risposte da dare ai bambini: giustizia fatta 

“A ‘Ciambra’ ha bisogno di ben altre attenzioni che l’Oscar del Cinema”. È quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, che da tempo aveva richiamato l’attenzione pubblica e delle istituzioni sullo stato di abbandono e di degrado in cui versa quella contrada di Gioia Tauro.

Il caso. “Segnalazioni – ricorda Marziale – che hanno portato lo Stato a iniziare ad occuparsi di quel quartiere dove vivono centinaia di bambini in condizioni disumane. Qualcosa, grazie al prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, si è mosso, ma il da farsi è tanto, perché troppo è stato il tempo di abbandono. Ma, se devo essere onesto, senza entrare nel merito del valore cinematografico del film di Jonas Carpignano, sarebbe stato terribile assistere alla glorificazione del film a Los Angeles, nel mentre per i bambini continua il calvario”. In tal senso, conclude: “Ho inghiottito anche bocconi amari quando ho visto la politica commuoversi per ‘A Ciambra’ a Los Angeles nella stessa misura in cui se ne frega dei bambini che quel film rappresenta. La sorte ogni tanto rende giustizia”.

 Il film. Di poche ore fa, infatti, la notizia che ‘A Ciambra’, candidato italiano agli Oscar nella categoria migliore film straniero non è entrato nella lista dei nove finalisti che si contenderanno l’Oscar.  Scritto e diretto da Carpignano incentrato sull’omonima comunità rom di Gioia Tauro si è visto superato da altre pellicole.  Senza nulla togliere al film, insomma, per il Garante la comunità di Gioia e i bambini in primis hanno bisogno di altre risposte.