Politica

Cyberbullismo, approvato un ordine del giorno dal Consiglio comunale di Vibo

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La proposta votata dall’assemblea all’unanimità, è stata presentata dal capogruppo de “La città che vorrei” Giuseppe Policaro

Approvato dal Consiglio comunale di Vibo Valentia, all’unanimità dei presenti, un ordine del giorno sulle misure di prevenzione e sostegno a contrasto del cyberbullismo nelle scuole di ogni ordine e grado, proposto dal capogruppo de “La città che vorrei” Giuseppe Policaro. Sostanzialmente il sindaco e la giunta dovranno sostenere e promuovere programmi ed iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo proposte dalle scuole del Comune di Vibo Valentia anche “avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanili presenti sul territorio, oltre che progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyberbullismo e mirati alla rieducazione, nell’ambito territoriale del Comune di Vibo Valentia, con l’ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della legge anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale”.

Il tutto è stato messo a punto partendo dal presupposto che “lo scorso 18 giugno 2017 è entrata in vigore la nuova legge sul cyberbullismo cosiddetta legge 29 maggio 2017, n.71”, che detta “disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo e rilevato che nel mese di ottobre 2017 il Miur ha adottato delle linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, anche avvalendosi della collaborazione della Polizia postale e delle comunicazioni”.

In sostanza, “ogni istituto scolastico dovrà individuare fra i docenti un referente con il compito di coordinare le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo, anche avvalendosi della collaborazione delle Forze di polizia e delle associazioni e dei centri di aggregazione giovanile presenti sul territorio. E’ prevista, per il triennio 2017-2019, una formazione del personale scolastico sul tema con la collaborazione attiva di studenti e di ex studenti in attività di peer education, nella prevenzione e nel contrasto del cyberbullismo nelle scuole. I servizi territoriali, con l’ausilio delle associazioni e degli altri enti che perseguono le finalità della legge, promuovono progetti personalizzati per sostenere le vittime di cyber bullismo e per rieducare, anche attraverso l’esercizio di attività riparatorie o di utilità sociale, i minori autori di cyberbullismo. Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo informa tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. Per i minori autori di atti di cyberbullismo, fra i 14 e i 18 anni, se non c’è querela o denuncia per i reati di cui agli articoli 594, 595 e 612 del codice penale, scatta l’ammonimento: il questore convoca il minore insieme ad almeno un genitore”.

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