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Vibo, la svolta di Luciano: si federa con Gentile, rompe con FI e vira verso il centrosinistra

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Il patto federativo è stato sottoscritto da tutti i consiglieri e gli assessori di riferimento del presidente del Consiglio comunale e dal leader di Alternativa popolare

Un patto federativo tra Vibo Unica e Alternativa Popolare. Alla fine si incrociano le strade di Stefano Luciano, presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia e del sottosegretario Antonio Gentile. Il gruppo che fa riferimento al capo dell’assemblea cittadina vira decisamente verso il centro-sinistra e si appresta a recitare un ruolo tutt’altro che da comprimario alle prossime elezioni politiche.

I possibili risvolti. Nella quota proporzionale, infatti, il gruppo vibonese potrebbe essere coinvolto nella scelta delle candidature, mentre in quella maggioritaria, con ogni probabilità, andrà a sostenere il parlamentare uscente del Partito democratico Bruno Censore, rafforzandolo dove egli è storicamente più debole, ovvero, sul territorio della città capoluogo. Il tutto a scapito del probabile principale competitor del deputato serrese del collegio: il leader di Forza Italia Giuseppe Mangialavori, dal quale Luciano ha ormai definitivamente preso le distanze. 

L’accordo. Il patto federativo è stato sottoscritto all’unisono da tutti i consiglieri e gli assessori di riferimento di Luciano, oltre che dallo stesso presidente del Consiglio comunale di Vibo. A condividerlo sono stati Claudia Gioia, Alfredo Lo Bianco, Samantha Mercadante, Angelo Palamara, Giuseppe Russo, Lorenza Scrugli, Francescantonio Tedesco. Chiari i presupposti: “Verificate le convergenze politiche e programmatiche e l’interesse a mettere in atto, nell’ottica di un’area moderata, progetti di sviluppo per la Calabria e conseguentemente strutturare sul piano organizzativo nei propri territori le sedi di elaborazione politica e programmatica – è stato puntualizzato  – viene costituita una federazione, ciascuno nel rispetto della propria sensibilità politica, impegnandosi a condividere e sostenere le scelte politiche future, per lo sviluppo dei territori”

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