Cronaca

‘Ndrangheta, al processo Chimera testimone parla dei rapporti con i Gualtieri

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 Pasquale Mercatante durante il controesame si è soffermato “sull’agguato” subito e sulla sua vita ormai rovinata  

Al processo Chimera, celebrato presso il tribunale di Lamezia Terme, è stato avviato il controesame del testimone di giustizia Pasquale Mercatante, davanti al collegio composto dai giudici Aragona, Martire e Loscanna. Mercatante ha dato dei chiarimenti sulle sue dichiarazioni riguardanti verbali risalenti al febbraio 2013, rispondendo alle domande postegli dall’avvocato Nicola Veneziano. Nel 2013 infatti Mercatante si è recato dai carabinieri per la prima volta per denunciare i fatti di cui oggi è testimone. Gli imputati Cesare Gualtieri, Peppino Festante, Lucia Vaccaro, Massimo Crapella e Giancarlo Puzzo hanno scelto il rito ordinario.

L’agguato in località Trempa. La difesa ha inteso concentrarsi particolarmente sull’episodio subito dal testimone , comunemente conosciuto come “l’agguato” avvenuto presso la località “Trempa” di Lamezia nelle vicinanza dell’abitazione di Gualtieri. L’udienza ha visto più volte un’innalzamento dei toni, placati dal Presidente del collegio. Mercatante, ha dichiarato di aver deciso di recarsi dai carabinieri poiché temeva per la propria incolumità, sentendosi minacciato dalla famiglia Gualtieri. “Il giorno dopo, dopo la vera aggressione, ho formalizzato la denuncia” ha dichiarato il testimone precisando che, essendo trascorsi molti anni, non era in grado di ricordare con esattezza le date.
Il punto focale dell’udienza si è rivelato essere un “percorso” storico sulle date,per comprendere l’effettivo momento in cui il Mercatante ha sporto denuncia.

Mercatante e la vita rovinata. Altro punto analizzato durante il controesame è stato quello del debito maturato e il “regalo di 4 bussolotti di sostanza stupefacente da parte di Pino Festante”. Mercatante sul punto ha detto: “Dopo questo ‘regalo’ è ricominciato il rapporto con Pino Festante. Il debito non c’era ancora quando ho avuto questo regalo”. Le ripercussioni di questa situazione sul testimone sono state invece trattate dall’avvocato Conidi, che lo difende.“Sono stato operato d’urgenza allo stomaco e giuntio in ospedale in fin di vita.Questo anche per lo stress e per il protrarsi di questa situazione nel tempo”. L’udienza odierna si è conclusa con le dichiarazioni spontanee degli imputati: Cesare Gualtieri e Pino Festante che ha dichiarato: “La mafia non so dove sta di casa” . La prossima data del processo è stata fissata per il 9 Gennaio alle ore 11, in cui verranno citati alcuni testi della difesa.

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