Cosca Piromalli, il Tdl rimette in libertà l’avvocato Giuseppe Luppino

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Il legale è stato coinvolto nell’operazione “Metauros” contro le inflitrazioni nel termovalorizzatore da parte del clan di Gioia

Torna in libertà Giuseppe Luppino, l’avvocato del foro di Palmi finito in carcere nell’operazione della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria denominata “Metauros”. Il legale, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, è stato scarcerato dal Tribunale del riesame di Reggio Calabria. Luppino è tra coloro che sono stati colpiti da fermo emesso dalla procura di Reggio Calabria contro la cosca Piromalli di Gioia Tauro. Un’inchiesta sul ciclo dei rifiuti nella Piana e la presunta infiltrazione nel termovalorizzatore della città del porto. Il legale era stato ristretto agli arresti domiciliari.

Dai domiciliari al carcere Una misura cautelare aggravata il 2 novembre scorso, quando il gip del Tribunale di Reggio Calabria aveva rimesso un’ordinanza di custodia cautelare per tutti gli indagati finiti nell’inchiesta “Metauros”, dopo avere ricevuto gli atti dal collega di Palmi, per competenza territoriale. L’unico misura differente era proprio quella che riguardava Luppino che, dai domiciliari, era passato in carcere. Contro quell’ordinanza, i difensori del legale erano ricorsi al Tribunale della libertà. Il Tdl ha annullato l’ordinanza rimettendo in libertà Luppino.

L’operazione L’inchiesta “Metauros” ipotizza per la prima volta, il forte interesse del clan Piromalli per il business legato al “ciclo dei rifiuti”, avrebbe accertato come la costruzione e la gestione dell’unico inceneritore presente in Calabria, in contrada Cicerna a Gioia Tauro, abbia risentito del continuo condizionamento del clan Piromalli. La cosca secondo l’accusa farebbe capo in questo momento storico a Gioacchino Piromalli classe ’69. Giuseppe Luppino, già presidente del Consiglio d’amministrazione di “Piana Ambiente spa” e ritenuto un uomo dei Piromalli.