Economia & Società

Qualità della vita, la Calabria chiude la classifica: poco vivibile… ma sicura

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La fotografia scattata da “Il Sole24Ore” alle province italiane nel 2017: Paese a due velocità 

Qualità della vita 2017? Per trovare la Calabria nell’ormai tradizionale report de “Il Sole24Ore” bisogna fare scorrere il cursore… fino alla fine. Non è tutto perduto, comunque, perchè a leggere i dati complessivi qualche passo in avanti c’è stato per Vibo che sale di 12 posizioni rispetto al 2016, quando era risultata ultima, piazzandosi al 98esimo posto. È invece Crotone, tra le province calabresi in coda alla classifica del Paese, la “regina” della vivibilità all’85esimo posto (+21), seguita da Catanzaro al 90esimo (+5), al 91esimo a ruota Cosenza (+10), quindi a chiudere la classifica calabrese – e non solo – Reggio Calabria al 108esimo posto (+1).

Il report. Un gap enorme tra Nord e Sud, quello che emerge dalla classifica dove nei primi sette posti si piazzano Belluno, Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento, Triste e Verbano-Cusio-Ossola; agli ultimi invece ci sono: Reggio Calabria (108° posto), Taranto e Caserta. “Confermata la tendenza – si legge nell’articolo de Il Sole24Ore – piccole città, dove si sta meglio che nei grandi centri: Milano 8° posto (-6), Firenze 12° (-6), Bologna 14° (-6), Roma 24° (-11), Torino 40° (-5), Venezia 43° (-4), Bari 86° (-1). Napoli conferma il 107° posto, mentre Palermo sale di uno al 97° posto. Un’Italia che viaggia a velocità diverse anche guardando alle Regioni con quattro le macroaree: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro e Mezzogiorno”. Questa la fotografia scattata, quindi, al Paese dal report che miscela 42 indicatori divisi in sei macro-settori. Indicatori che, nei fatti, fanno sprofondare il Sud che occupa la coda della graduatoria. Ricchezza e consumi, lavoro e innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero le macro-aree sulle quali si concentrano i 42 indicatori.

Le curiosità. Tra le curiosità segnalate dal quotidiano “emerge che la provincia più dinamica, rispetto ai risultati dello scorso anno, è stata Ascoli Piceno, capace di recuperare ben 27 posizioni, risalendo dal 42° al 15° posto. In forte recupero anche Crotone, che dal 106° posto è riuscita a scalare ben 21 posizioni, Pescara (+19) e Treviso (+18). Sul fronte opposto, invece, due province liguri – Savona, che ha subìto un vero e proprio smottamento, perdendo addirittura 34 posizioni (dal 24° al 58° posto), e Genova, scivolata dal 21° al 48° posto (-27) – più Massa Carrara, che in un solo anno è scesa dal 49° al 72° posto (-23).

Il caso Calabria. A parte Crotone che dimostra un netto miglioramento anche Vibo sembra avere la sua “gloria” nella classifica: tra gli indicatori scende in ricchezza e consumi al 77esimo posto (-8 in esame tra gli altri Pil pro capite, pensioni, canoni locazione), così come in materia di demografia e società (-28) piazzandosi al 109esimo posto. Va bene, in materia di giustizia e sicurezza con un 28esimo posto (+30) e in questo caso gli indicatori in esame sono rapine, truffe, scippi, furti in abitazioni e d’auto. Cultura e tempo libero, poi, vedono Vibo al 107esimo posto (+1); ambiente e servizi 82esimo posto (+28); lavoro e innovazione 92esimo (+18). Insomma, la consolazione è la classifica nella classifica almeno per Vibo e Crotone, pur sottolineando che gli indicatori – come nel caso sicurezza – tengono conto di microcriminalità rispetto ad esempio alla violenza della ‘ndrangheta. Male, invece, per Reggio Calabria che chiude la classifica. E, infatti, sulla sicurezza la Calabria “sale”: con Crotone al 10° posto (+7), Vibo al 28° (ma in calo di 8), Catanzaro al 43° (+20), Cosenza al 47° (+1) e Reggio Calabria al 69° (+19). 

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