Cronaca

Lite in un centro d’accoglienza nel Vibonese, Martino replica e preannuncia querela

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Per il presidente della Cooperativa delle Opere di San Giovanni Bosco le accuse sono “falsità pronunciate a mezzo stampa”

Il ferimento di un baby profugo in una struttura per minori non accompagnati di Brognaturo alza la tensione. Ed alle accuse del Garante per l’Infanzia Antonio Marziale ha subito replicato il presidente della Cooperativa Opere San Giovanni Bosco Marco Martino che ha preannunciato querela nei confronti del Garante, reo di aver dichiarato “falsità a mezzo stampa, in merito al litigio verificatosi fra due stranieri nella serata del 24 novembre 2017 presso il centro di accoglienza per minori non accompagnati Il Belvedere.

L’attacco. “Non è possibile -ha detto Martino – cercare di fare notorietà professionale affermando episodi non veritieri descritti con criteri poco opportuni paragonando una semplice lite al caso di Ostia. Non capiamo il perché di tanto accanimento mediatico nei nostri riguardi. Nel comunicato espresso dal Marziale viene citata la frase lealtà collaborativa. Quale sarebbe la sua di lealtà avendoci prima accusato di maltrattamento e dopo il sopralluogo del dottor Alfano effettuato domenica 26 novembre, di isolamento urbano, di sovrannumero e di omissione di soccorso”.  “Vorrei capire  – ha proseguito  – le reali intenzioni del Marziale che nei due comunicati diramati ha espresso accuse infondate anche nell’espletamento delle mansioni che i nostri operatori svolgono quotidianamente con sacrificio e spirito di umanità; ma soprattutto mi domando dopo le dichiarazioni di alcuni stranieri che hanno espresso conferma nella versione raccontata dagli operatori come mai cerchi disperatamente di descriverci come quasi un centro lagher. A tali propositi ho deciso di chiarire passo passo le tematiche in oggetto e rispedire le accuse infondate al mittente. In merito all’isolamento urbano vi è da dire che il nostro centro è dislocato solo a poche centinaia di metri dall’abitato”.

Le attività. “Non esiste pertanto nessun isolamento dall’abitato stesso dove ragazzi transitano quotidianamente e giornalmente recandosi anche con mezzi nostri presso il cpa di serra San Bruno ove svolgono quotidianamente gli insegnamenti didattici. Si precisa inoltre il collegamento con la città principale quale serra San Bruno ogni giovedì è reso possibile grazie ad un servizio navetta gratuito per i minori e pagato dalla cooperativa stessa. In merito al presunto ritardo di richiesta di soccorso devo precisare che subito dopo l’accaduto, il personale ha provveduto a contattare i carabinieri della compagnia di serra San Bruno che recati sul posto dopo aver raccolto le stanze di lite hanno ben udito da parte dei nostri operatori presenti le ripetute richieste ti volerlo trasportare all’ospedale più vicino trovando in lui però un netto rifiuto di aggressività intimando addirittura un nostro operatore che gli avrebbe tagliato la testa. Fatto regolarmente denunciato alle autorità competenti.

I soccorsi. “Il soggetto , si precisa inoltre, è stato trasportato con mezzi propri in mattinata una volta calmatosi  non dopo 20 ore ma la mattina successiva al nosocomio ospedaliero di serra San Bruno, dove è stata riscontrata, come da referto, la lesione di parte di alcuni denti. In merito al grado di soddisfacimento dei minori residenti nel centro si precisa che i soggetti svolgono costanti e continui colloqui con il tribunale dei minori di Catanzaro nei quali accompagnati dal direttore Giuseppe Pisani ed ascoltati dal Magistrato di pertinenza, le autorità di tutela hanno potuto constatare a chiari toni le linee direttive di una sana e robusta accoglienza basata non soltanto sul rispetto delle normative vigenti bensì sul rispetto reciproco del prossimo”.

Il sovrannumero. “Siamo stati accusati poi  – ha concluso il presidente della Cooperativa – di essere in forte sovrannumero. Vi è da precisare che nella struttura sono presenti ad oggi numero minori 45 in fronte all’ordinanza sindacale che ci autorizza alla detenzione di un numero 42 soggetti di cui però 10 compieranno 18 anni e quindi la maggiore età da qui ad un mese. Si precisa che da procedura i maggiorenni, saranno successivamente trasferiti nei centri per adulti ed il numero scenderà perciò a poco più di 30 minori presenti. Sarebbe questo perciò il grande sovrannumero citato? Il nostro centro è stato più volte oggetto di controlli e di visite ispettive da parte delle associazioni ed autorità preposte. Essi sanno bene come accogliamo i ragazzi con quanto amore e quanta attenzione . Non abbiamo mai smesso di farlo e mai metteremo. Di questa orribile vicenda ai fini cautelativi ho provveduto a sporgere querela demandandone i compiti al mio legale fiduciario avvocato Giovanni Vecchio, chiedendone il risarcimento per il danno di immagine arrecatoci. Provvederò infine ad inoltrare copia alle autorità preposte ed al Presidente del Consiglio Regionale On. Nicola Irto affinché spero ne ricavi dovuti provvedimenti sull’accaduto. Consiglierei infine al Marziale ,appassionato di notorietà giornalistica, di ribellarsi ove i migranti minori ogni giorno annegano che vengono sbranati degli squali vicino alle coste libiche, ove esistano i veri casi di maltrattamento nella quotidianità calabrese di tantissime vittime di soprusi e di violenze che subiscono per lunghi e lunghi anni angherie di ogni genere. Lasci perdere invece chi si spende ogni giorno per il prossimo mettendocela tutta per riuscirci ma questa è un’altra storia”.

Bufera su centro d’accoglienza nel Vibonese, denunciate irregolarità e inadempienze (FOTO)

 

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