Politica

Sanità, Oliverio si appella ai direttori generali delle Asp: “Rinunciate ai premi”

Il presidente della Regione interviene a tutto tondo sui temi stringenti della sanità e chiede al Governo la rinegoziazione del piano di rientro 

Il presidente della Regione Mario Oliverio interviene nel merito delle indiscrezioni di stampa sul pagamento dei premi ai manager della sanità e chiarisce “che la delibera di Giunta con la quale è stata effettuata la valutazione di alcuni direttori generali della Aziende sanitarie ospedaliere calabresi è attuativa di una precisa disposizione di legge statale che impone la verifica dell’operato dei direttori, decorsi 18 mesi dalla loro nomina, ai fini della conferma dell’incarico”. Pertanto, considerato che tale verifica produce per legge anche effetti economici aggiuntivi, il presidente Oliverio, ha invitato i direttori generali a”non procedere all’attribuzione di detti benefici economici avendo riguardo per l’attuale situazione di sofferenza del sistema sanitario regionale”.

Olivierio e la rinegoziazione del debito. Oliverio ha anche chiesto intervenendo alla prestazione del Cergas Cergas-Sda, Istituto dell’Università Bocconi di Milano, sulla mobilità ospedaliera interregionale, la rinegoziazione del Piano di rientro che negli ultimi sette anni ha prodotto l’aumento del deficit sanitario. “Non chiedo posti di potere ma un’inversione di tendenza, un atto interruttivo riguardo alla situazione della Sanità in Calabria che alla luce dei numeri segna un evidente peggioramento”

Niente sceneggiate. “Se entro il prossimo 30 novembre – ha annunciato – non arriveranno segni concreti nella direzione di una cesura netta di questo stato di cose, andrò a Palazzo Chigi per parlare al Paese di cosa sta succedendo alla mia regione. Qui non facciamo sceneggiate, discutiamo soltanto di aumentare i livelli essenziali di assistenza verso i nostri cittadini che meritano lo stesso rispetto delle altre regioni. Noi abbiamo le idee chiare: vogliamo investire nella qualità delle prestazioni e dei servizi. Non è possibile garantire neanche gli standard medi nazionali nella cura di patologie ordinarie. Non parliamo di alta specialità ma di ordinarietà. È ora di dire basta. Nei prossimi giorni convocherò l’Anci e le forze sociali per analizzare la situazione in vista di questa mia iniziativa a Roma. È una scelta sofferta – ha ripetuto Oliverio – non contro un governo che ha lo stesso mio colore politico e non contro un Presidente del Consiglio che io reputo un amico, ma necessaria per interrompere questa spirale negativa che potrebbe segnare un nuovo blocco di assunzioni nel comparto sanitario e un aumento della fiscalità nei confronti dei cittadini calabresi”.