Economia & Società

Don Gaudioso ai detenuti del minorile: “La misericordia non finisce mai” (VIDEO)

Partita della Asd Saint Michel di Gioia Tauro con i detenuti dell’Istituto “Silvio Paternostro” di Catanzaro all’insegna della solidarietà

Stretta di mano, occhi che brillano nell’incrociare lo sguardo “dell’avversario” e il desiderio che il tempo si fermi, perché quella partita non abbia mai fine. Una competizione ricca di emozioni quella disputata oggi dalla Saint Michel di Gioia Tauro e i detenuti del carcere minorile “Silvio Paternostro” di Catanzaro, vissuta all’insegna della legalità, della solidarietà e della speranza. “Ricordo in questo momento – ha affermato il presidente della Saint Michel don Gaudioso Mercuri– le parole bellissime del Santo Padre pronunciate durante l’omelia del Giubileo dei carcerati: Dio spera e non rimane tranquillo finchè l’ultima pecora, quella più smarrita, non ritorna alla casa del Padre”.

 A.S.D. Saint MichelUn incontro che vuole tradursi in un messaggio importante, che parla di rinnovamento di quelli che sono i veri valori  della vita, a partire dalla lealtà e “dalla voglia di ricominciare. Abbiamo concluso da poco il Giubileo della Misericordia- ha aggiunto il presidente- , ma con la nostra presenza qui nel carcere minorile, vogliamo ribadire che il Giubileo non finisce mai, la misericordia è per sempre”. Un insegnamento che ha lasciato il segno e che rende tangibile la peculiarità della Saint Michel rispetto alle altre squadre di calcio, “incarnando quello che è il valore della libertà, che è innanzitutto una libertà di spirito, una libertà vera, che supera le barriere di un carcere”. Una squadra che don Gaudioso Mercuri, che è anche direttore  del Cdv (Centro diocesano per le vocazioni) della diocesi di Oppido Mamertina- Palmi, ha messo in piedi su ispirazione del Santo Padre, per evangelizzare in un modo nuovo, utilizzando il linguaggio del calcio con il suo forte potere educativo. Uno sport che insegna a non arrendersi mai, ma anche ad accettare e fare tesoro delle sconfitte. “Oggi ci troviamo nel carcere minorile – ha detto Tonino Coppola responsabile della disciplina della squadra- dove noi portiamo un segno di vicinanza, un modo per dire non siete soli, fuori c’è qualcuno che vi pensa. Chi ha sbagliato ha anche il diritto di essere guidato sulla retta via, di essere riabilitato”. Un progetto quello che porta avanti don Gaudioso insieme ai suoi ragazzi “ che insegna a fare calcio in modo diverso e che ci impegna molto a livello sociale- hanno concluso Giuseppe Sergi e Mario Castaldo rispettivamente capitano e vice della Saint Michel-, noi ricambiamo la scorrettezza altrui con la correttezza. Lottiamo contro la blasfemia in campo che è punita con il cartellino rosso e almeno due giornate di squalifica”.