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Cinque Consigli comunali sciolti per ‘ndrangheta in Calabria. “Cade” ancora Lamezia Terme

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Il Consiglio dei ministri ha disposto lo scioglimento di altri quattro Comuni: Cassano, Isola Capo Rizzuto, Petronà e Maria di Gioiosa Jonica

La notizia era nell’aria e adesso è anche ufficiale. Per la terza volta nella sua storia, il Consiglio comunale di Lamezia Terme è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri nel corso della seduta convocata a palazzo Chigi nel pomeriggio di oggi. Una decisione già anticipata dalle lacrime amare del sindaco Paolo Mascaro a margine dell’incontro di ieri sera in Prefettura a Catanzaro.

La Commissione d’accesso si era insediata a Lamezia Terme il 9 giugno scorso, quando ormai da tempo l’ipotesi dell’accesso antimafia al Comune era diventata sempre più concreta dopo l’operazione “Crisalide” contro la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. Il 6 settembre era poi arrivata la richiesta di proroga per altri tre mesi firmata dal prefetto di Catanzaro Luisa Latella. I loro lavori si erano però conclusi prima dello scadere del termine previsto per dicembre. La proposta fatta al Ministero dell’Interno, con una relazione specifica, è stata quella dello scioglimento.

Nella riunione di oggi pomeriggio il Cdm ha decretato lo scioglimento di altri quattro consigli comunali calabresi: quello di Cassano allo Jonio, di Marina di Gioia Jonica, Isola Capo Rizzuto e del piccolo comune catanzarese di Petronà.