Cronaca

Sfruttamento della prostituzione e case a “luci rosse” a Gioia Tauro, cinque rinvii a giudizio

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Inchiesta “Jonio-Tirreno sex”, altri due in abbreviato. Tutti accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di gestione di case di prostituzione

Cinque rinviati a giudizio e due imputati ammessi al rito abbreviato. È l’esito dell’udienza di ieri celebrata davanti al gup di Palmi, Carlo Alberto Indellicati, davanti al quale sono comparsi i 7 imputati nel procedimento denominato “Jonio-Tirreno sex”. Il gup ha accolto la richiesta del pm rinviando a giudizio Salvatore Bagalà, Salvatore Gerocarni, Lorenzo Antonio Lombardo Emma Auciliadora Merino Vicente, Francesca Rosa Seminara.

Inizio processo Per loro il processo davanti al collegio del Tribunale di Palmi inizierà il 25 gennaio del prossimo anno, mentre per Noberto Duque Bedoya (dichiarata latitante il 9 gennaio 2016) e Fabio Lacapria, che andranno in abbreviato, compariranno davanti al gup per essere giudicati il 23 marzo 2018. Tutti sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. I fatti contestati risalgono al triennio che va dal 2013 al 2016.

L’inchiesta L’operazione di polizia è scattata il 25 ottobre dello scorso anno, quando i carabinieri del Nucleo operativo della compagnia di Gioia Tauro e della stazione carabinieri di San Luca hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi, su richiesta del pm della procura di Palmi Anna Pensabene, a carico dei 7 imputati, originarie di Gioia Tauro, dell’Ecuador (Merino Vicente) e della Colombia (Duque Bedoya), tutte ritenute responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e di gestione di case nelle quali si praticava la prostituzione. 

 

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