E’ quanto denuncia il coordinamento regionale dell’Usb, l’Unione sindacale di base. Gli aumenti entreranno in vigore dal prossimo uno dicembre
“Prima hanno dismesso tutte le stazioni e le postazioni dove acquistare i biglietti per le autolinee regionali e trasporti ferrati, poi la Regione Calabria ‘attenta’ ai problemi sociali dei cittadini, dei lavoratori e degli studenti, dispone l’aumento del biglietto acquistato a bordo”. E’ quanto denuncia in una nota il coordinamento confederale regionale Calabria dell’Usb, l’Unione sindacale di base.
Una delibera della giunta regionale dispone dal primo dicembre di iniziare ad applicare il diritto di riscossione ai cittadini che acquisteranno a bordo il biglietto. “Ci troveremo – spiega l’Usb – a pagare la maggiorazione di un euro in più sul bus, in alcune fasce chilometriche, come ad esempio gli studenti da Catanzaro a Cosenza e viceversa, che non trovano dove acquistare il biglietto prima di salire a bordo) mentre sul ferrato l’aumento sarà di 2,50€”.
Secondo il sindacato non si tiene conto se dove il cittadino risiede ci sia o meno un punto vendita e quindi la possibilità di acquistare il biglietto in tempo utile per accedere ai servizi.
“Ma il paradosso – osserva l’Usb – è che la L. 35/2015 è stata promossa senza copertura economica relativa alle agevolazioni tariffarie di cui tutti i cittadini ancora non sono informati. Un’ennesima beffa che ricade sui cittadini. La storica distrazione della Regione Calabria che ai finanziamenti che arrivano dal Governo centrale per il TPL non aggiunge che pochi spiccioli al fine di rendere adeguati i servizi a differenza delle altre Regioni che arrivano a raddoppiare le risorse. In Calabria, grazie al PD e a Oliverio si continuano a celebrare le nozze con i fichi secchi pagati dai cittadini e, in particolare, dalle classi popolari distruggendo il “servizio pubblico” a quel proletariato che è costretto a utilizzare i “servizi pubblici”. Questa è la Calabria del partito di governo”.
