Cronaca

‘Ndrangheta, Cassazione annulla sequestro edicola a 42enne di Vibo

cassazione.jpg

Si tratta di Giuseppe Pititto, coinvolto nell’operazione Lex contro i clan di Laureana di Borrello. Secondo l’accusa sarebbe il “volto imprenditoriale delle cosche”

La Sesta Sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Giuseppe Bagnato e Daniela Garisto, difensori di Giuseppe Pititto, 42 anni, coinvolto nell’operazione Lex, annullando con rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, che a sua volta aveva confermato il sequestro preventivo di un edicola sita in Vibo Valentia e gestita dal’imputato.

Pititto Giuseppe

Giuseppe Pititto

L’accusa. Nei confronti del Pititto il Gip distrettuale di Reggio Calabria, nel novembre del 2016, applicava la misura cautelare della custodia in carcere, quale partecipe della cosca di ndrangheta Ferrentino-Chindamo operante in Laureana di Borrello. Tra le contestazioni mosse al Pitiito vi è quella che lo considera il “volto imprenditoriale della cosca”, in ragione della gestione dell’edicola situata in Via Giovanni XXIII di Vibo Valentia, che venne pertanto sottoposta a sequestro preventivo, anche in ragione dei contestati incontri tra i sodali che si sarebbero verificati presso l’edicola in questione.

Annullamento con rinvio. Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria rigettò il riesame proposto dalla difesa che era teso a dimostrare la perfetta liceità dell’acquisto da parte del Pititto, nonché la gestione nel suo esclusivo interesse, senza alcuna ingerenza da parte dell’asserita cosca cui gli atti facevano riferimento. Avverso l’ordinanza di rigetto proponevano ricorso per Cassazione i difensori chiedendo l’annullamento dell’ordinanza confermativa del sequestro, che la Sesta Sezione all’udienza del 14 novembre disponeva, rispendendo gli atti al Tribunale del Riesame di Reggio Calabria per un nuovo esame della vicenda.

Più informazioni