Cronaca

Catanzaro, pace fatta tra Sgarbi e il pm Woodcock. Rimessa la querela per diffamazione

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Secondo alcune indiscrezioni i due si stanno accordando per ufficializzare la pace su La7

Non doversi procedere per intervenuta remissione di querela. Pace fatta tra il critico d’arte Vittorio Sgarbi imputato per “diffamazione pluriaggravata” nei confronti del pm Henry John Woodcock all’epoca dei fatti in servizio a Potenza. Il giudice del Tribunale di Catanzaro Tiziana Macrì, preso atto della conciliazione tra i due, ha scagionato Sgarbi, che secondo le ipotesi di accusa, avrebbe offeso l’onore e il decoro del magistrato, all’epoca dei fatti in servizio a Potenza, durante la trasmissione televisiva l’Arena di Giletti in onda nel primo pomeriggio di domenica su Rai 1. E secondo voci di corridoio i due starebbero rendendo accordi con La7 per ufficializzare la pace.

Le parole diffamanti. “Allora – disse Sgarbi commentando l’attività professionale svolta da Woodcock, ed in particolare alcune tra le sue più note inchieste, che cosa, che mestiere fa… Corona… Corona è il garante della privacy, questa è la sua funzione. Una funzione totalmente positiva. Chi lo ha ridotto nello stato in cui è? Un magistrato che si chiama Woodcock, esibizionista, pericoloso e Corona mancato. Il processo contro Corona è come quello contro Vittorio Emanuele – aggiunse Sgarbi -, inventato da uno che si annoiava a Potenza. Potenza della noia… Questo ha convocato Flavia Vento, Totti, si annoiava a Potenza e ha cominciato con Corona. Ha fatto fare 20 ore di automobile, pagata da me, a Vittorio Emanuele per essere prosciolto. E’ un Corona mancato… Un processo ridicolo che costa soldi allo Stato per la vana gloria di un magistrato… ma che vuole processare. Deve tornare a casa, deve tornare a casa. Altro che!”.

La difesa di Sgarbi. Durante l’udienza dello scorso 23 ottobre una lunga dichiarazione era stata rilasciata alla stampa dall’avvocato Enzo De Caro, difensore di Vittorio Sgarbi, insieme a Gianpaolo Cicconi del Foro di Roma. ” Il comportamento di Sgarbi non è stato antigiuridico, ma rientra nel diritto di critica che un personaggio riconosciuto in tutto il mondo come lui poteva permettersi. Ha sicuramente trasmodato, ma senza la volontà di offendere. Bisogna andare a monte delle dichiarazioni fatte da Sgarbi durante la trasmissione televisiva in cui accusava Woodcock di fare tante inchieste a spese dello Stato”. 

Quei vip che in aula non sfileranno più. Con l’avvenuta riappacificazione tra Sgarbi e Woodcock è sfumata la possibilità di vedere sfilare in aula, in qualità di testi della difesa, personaggi illustri: Vittorio Emanuele di Savoia, Fabrizio Corona, Elisabetta Gregoraci, Flavio Briatore, Francesco Totti, Flavia Vento, Massimo Giletti, Klaus Davi e Alba Parietti. (ga. pa.)

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