Cronaca

Sparatoria di Rosarno, la Dda indaga per duplice tentato omicidio

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Sul registro degli indagati Consiglio e Cacciola. L’ipotesi è che abbiano tentato di ammazzarsi a vicenda la sera del 17 settembre scorso

Gregorio Cacciola è indagato dalla Dda di Reggio Calabria per il tentato omicidio di Salvatore Consiglio. Il sostituto procuratore della Dda Francesco Ponzetta ha chiesto che l’incidente probatorio venga esteso anche a Gregorio Cacciola, che diventa coidagato per i reati di tentato omicidio e porto abusivo d’arma e danneggiamento nei confronti di Salvatore Consiglio. Nelle scorse settimane, dopo la ricostruzione della sparatoria da parte di Consiglio, la procura antimafia aveva aperto un fascicolo contro ignoti per il tentato omicidio di Consiglio.

Incidente probatorio Alla prossima udienza del 24 novembre verranno nominati i sei periti del Tribunale che dovranno valutare la reale dinamica dell’incidente che ha coinvolto le auto di Consiglio e Cacciola e il numero dei colpi di pistola sparato dal primo. I periti dei carabinieri, su richiesta dell’avvocato di Consiglio, Guido Contestabile, valuteranno i dati del satellitare presente nell’auto di Consiglio per capire se la sua andatura fosse compatibile con il tamponamento del quale l’indagato dice di essere stato vittima.

La sparatoria Salvatore Consiglio, 37enne pregiudicato di Rosarno, è accusato del tentato omicidio di Gregorio Cacciola avvenuto la sera del 17 settembre a Rosarno. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro che seguono le indagini, guidati dal capitano Gabriele Lombardo, Consiglio si trovava a bordo della sua auto quando ha esploso almeno tre colpi di pistola contro la Panda su cui viaggiava Cacciola. Secondo il racconto di quest’ultimo, stava effettuando un sorpasso quando qualcuno gli ha sparato contro, colpendo il lunotto posteriore della sua auto.

La versione di Consiglio Diversa invece la versione fornita da Consiglio ai carabinieri la sera che si è costituito accompagnato dal suo avvocato Contestabile. Secondo il suo racconto, mentre stava percorrendo la Nazionale Sud la Panda lo avrebbe superato piantandosi davanti. Subito dopo, un’altra macchina lo avrebbe tamponato e bloccato. Dalla Panda che gli stava davanti avrebbe avuto l’impressione di vedere alcuni uomini scendere armati. Per questo motivo sarebbe sceso dall’auto sparando con la pistola che nascondeva in auto e fuggendo per paura di essere ammazzato. La perizia avrà un ruolo fondamentale nello stabilire dei punti certi nel racconto che i due uomini, entrambi indagati del tentato omicidio dell’altro, hanno riportato agli investigatori dell’Arma in più circostanze.