Cronaca

Catanzaro, impatta contro il tir e muore. Due rinvii a giudizio

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Un terzo imputato, dirigente della Provincia, ha anticipato la richiesta di rito abbreviato. Gli imputati sono accusati dell’omicidio colposo del 33enne Alessandro De Micheli

Due rinvii a giudizio per la morte di Alessandro De Micheli, 33 anni, di Sellia Marina, che ha perso la vita in un incidente stradale a Siano, quartiere a nord di Catanzaro il 5 novembre del 2013. Il gup del Tribunale del capoluogo di regione Barbara Saccà ha mandato a processo Francesco Serratore conducente del Tir che ha impattato la vittima a bordo di una Fiat Punto sulla tangenziale est di Catanzaro, all’altezza di una benzina in direzione Lido e Antonio Lucia, legale responsabile della Calcestruzzi bitumi srl  (entrambi difesi dall’avvocato Sergio Lucisano). Il giudice per le udienze preliminari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formula in aula dal pm Giulia Tramonti, richiesta alla quale si sono associati le parti civili rappresentate dai legali Luigi Falcone, Pietro Funaro, Antonio Marino e Paola Marino. Il processo per entrambi gli imputati inizierà il prossimo 26 febbraio. Per un terzo imputato, invece, Domenico Marino, dirigente della Provincia di Catanzaro, oggi in aula, il legale difensore Francesco Iacopino ha anticipato la richiesta di rito abbreviato, che verrà formalizzato il prossimo 20 febbraio. Tutti e tre rispondono di omicidio colposo in concorso e delle lesioni personali provocate ad altre tre persone rimaste coinvolte nell’incidente.

Le ipotesi di accusa.  In particolare Serratore, sempre secondo le ipotesi di accusa, avrebbe tenuto una velocità superiore rispetto a quella consentita nel tratto in questione. Successivamente, toccando il freno, avrebbe fatto perdere l’aderenza del veicolo con l’asfalto, invadendo la corsia opposta. Marino, all’epoca dei fatti direttore di reparto del settore gestione manutenzione strade e infrastrutture della Provincia di Catanzaro, secondo l’accusa, sarebbe responsabile di non aver effettuato i lavori su un manto stradale pericoloso che per anni aveva provocato tanti incidenti stradali e tante morti bianche. E i lavori su quel tratto di strada (effettuati solo in un  momento successivo) rientrano proprio nelle competenze dell’Ente intermedio. (ga. pa.)

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