Politica

Caos Migranti, bufera sulla Riga. Vibo Unica e FI ai ferri corti, maggioranza a rischio

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Muro contro muro tra le forze “civiche” che sostengono il sindaco Costa. Intanto i residenti di Via Murat, dove è stata paventata la possibilità che sorgesse un centro di accoglienza, scendono in campo a difesa di Tedesco

Il nodo migranti che continua ad alzare il livello della tensione nella maggioranza, rischia di sfociare presto in un caso politico. Da giorni, come noto, l’assessore al ramo del Comune di Vibo Valentia Silvia Riga è finita nel mirino di Vibo Unica, il gruppo di riferimento del presidente del Consiglio Stefano Luciano. Nel corso del consiglio comunale di venerdì scorso, sono state pesantissime le accuse lanciate al suo indirizzo da parte di Francescantonio Tedesco per conto del gruppo di riferimento. L’assessore ha provato a rispondere, senza soddisfare l’esponente della maggioranza.

A quel punto è calato il silenzio, fino alla giornata di ieri, quando a difesa di Silvia Riga è intervenuto il consigliere comunale di FI Giuseppe Muratore. Vibo Unica ha chiesto a quel punto di sapere se si tratta di una presa di posizione personale o se sia stata condivisa dal partito e dal gruppo consiliare di appartenenza, vale a dire, da Forza Italia. Insomma, una verifica politica dalla quale non si escludono esiti imprevidibili. La tenuta della maggioranza è nuovamente a rischio, per via dell’ennesimo scontro interno su una figura discussa fin dai primi mesi del proprio operato, quella dell’assessore all’Immigrazione. 

Nel frattempo, i “rumores” sono arrivati nelle aree della città interessate dal possibile arrivo di migranti. E i residenti di via Gioacchino Murat, dove si è paventata la possibilità di creare un centro di accoglienza, sono risaliti in cattedra. “Difronte alle richieste di intervento – hanno sostenuto – dettate dalle forti preoccupazioni in merito, il consigliere comunale Francescantonio Tedesco è stato l’unico a scendere in strada per ascoltare il pensiero ed i timori di noi cittadini. Troviamo pertanto ingiusto ed inopportuno che venga accusato di aver strumentalizzato la problematica per fini elettorali, anche in ragione del fatto che nessuno di noi lo ha votato nè fa parte del suo schieramento politico”. 

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