Cronaca

Abusi edilizi sul multipiano di Catanzaro, cinque a giudizio. L’imprenditore Gatto in abbreviato

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A processo per abuso di ufficio dirigenti e tecnici del Servizio controllo edilizio sul territorio  e del settore Edilizia privata Suap – Urbanistica del Comune

di GABRIELLA PASSARIELLO

Cinque rinvii a giudizio e un imputato ammesso all’abbreviato. Il gup del Tribunale di Catanzaro Claudio Paris ha mandato a processo Vincenzo Belmonte, 69 anni, Giovanni Ciampa, 64 anni, Rosario Vincenzo Concolino, 62 anni, Domenico Bianco, 66 anni, nelle qualità di dirigenti, tecnici e responsabili del Servizio controllo edilizio del territorio , del settore Edilizia privata Suap – Urbanistica del Comune, che si sono succeduti nel corso degli anni e Fabio Gatto, 51 anni, in qualità di legale rappresentante della Gatto costruzioni. Il processo inizierà il prossimo 23 febbraio  davanti ai giudici del Tribunale collegiale. Mentre le sorti del noto imprenditore catanzarese Giuseppe Gatto, 57 anni,  ammesso al rito abbreviato,  verranno decise il prossimo 22 dicembre.

Le ipotesi di accusa. Secondo le ipotesi accusatorie, gli imputati sarebbero stati a conoscenza che il multipiano detto “Scacco Matto”, sede  tra l’altro degli uffici del giudici di pace, di proprietà del noto imprenditore catanzarese Giuseppe Gatto è abusivo per almeno un terzo del suo volume e nonostante tutto avrebbero “chiuso un occhio”  sulle normative vigenti e le correlate sanzioni da comminare, a vantaggio della “Gatto Costruzioni spa” e dei suoi rappresentanti legali, che da una semplice omissione ne avrebbe ricavato un profitto economico. Tra l’altro, sempre secondo le ipotesi di accusa, quell’immobile, situato tra viale Argento, di fronte al Palazzo di giustizia “Francesco Ferlaino” e via Pugliese, è abusivo «perché difforme dal permesso a costruire, dallo strumento urbanistico e dalle successive disposizioni (d.i.a.) presentate in corso d’opera, tra l’altro tardivamente poiché successive all’esecuzione dei lavori». Fatto per il quale in data 26  aprile 2010 il giudice del Tribunale di Catanzaro aveva emesso  a carico dei presunti responsabili dell’abuso, sentenza di non doversi procedere per l’estinzione del reato edilizio, dovuto a intervenuta prescrizione. Avrebbero omesso di adottare i provvedimenti «di irrogazione delle sanzioni amministrative pecuniarie, pari al doppio del costo di produzione o al doppio del valore venale, se immobili destinati ad uso residenziale ovvero ad usi diversi da questo, procurando un ingiusto vantaggio alla “Gatto costruzioni spa” e ai suoi rappresentanti legali». Adesso toccherà agli avvocati Nicola Cantafora, Ermenegildo Massimo Scuteri, Carlo Petitto, Vincenzo Ioppoli e Francesco Gambardella smontare le accuse ipotizzate a carico dei loro assistiti.

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