Economia & Società

Sanità al collasso, la denuncia: “Caro ministro anche in Calabria paghiamo le tasse”

I coordinatori del Movimento italiano disabili Sommella e Limardo scrivono alla Lorenzin: basta tagli e venga tutelato il diritto alla salute

Scrivono al ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, il coordinatore nazionale e della regione Calabria del Movimento italiano disabili, rispettivamente Domenico Sommella e Cosimo Limardo. Una lettera nel nome di un diritto che si chiama salute e in difesa delle fasce deboli che quel diritto continuano a vederlo calpestato ,a causa di continui tagli e di una sanità che in Calabria è ormai al collasso.

La denuncia. Esprime malumore, Limardo nel ricordare al ministro che la legge italiana garantisce il diritto alla salute e alle cure a tutti gli italiani ma “questo non avviene”. Spiega che per una “normale prenotazione per una visita diabetica, ma anche per altri tipi di visite, si devono aspettare mesi, mentre voi politici – incalza – avete a disposizione tutto”. Italiani in balia di un sistema che non funziona, costretti – spiegano nella lettera – a subire rimpalli e a vivere nel disagio di non potersi curare adeguatamente e di non ricevere le cure e le attenzioni dovute. Al ministro, dunque, spiegano che “ogni cittadino ha diritto ad essere curato, a fare le analisi necessarie e a prendere farmaci anche quando questi siano costosi”. Insomma, una sanità accessibile a tutti quella chiesta, così come Limardo rammenta il diritto dei cittadini ad essere curati in Calabria.

L’appello. Da qui, la richiesta del Movimento italiano disabili che si snelliscano le procedure per le prenotazioni, abbattendo i tempi di attesa e che a tutti venga riconosciuto il diritto di accesso alle cure, senza differenze tra Nord e Sud. “Oggi – spiegano ancora – un disabile con la sua piccola pensione è costretto a pagare ticket e spesso a doversi comprare tutte le medicine”. Allo stesso si invocano maggiori controlli. “Occorre – concludono – migliorare la sanità non facendo solo ed esclusivamente tagli. Abbiamo tutti il diritto a curarci e anche in Calabria paghiamo le tasse come tutti gli italiani”.