Politica

Elezioni politiche, nel Vibonese Mangialavori e Censore provano a schivare il fuoco “amico”

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Antonio Lo Schiavo tenterà di sgambettare il parlamentare di Serra San Bruno con Mdp, mentre Vincenzo Pasqua sembra ormai vicino ad Alternativa popolare

Mentre si va a delineare la nuova legge elettorale i peones dei vari partiti si muovono sui territori per accaparrarsi possibili posti utili all’elezione. Il quadro è a dir poco complesso, da una parte e dall’altra, anche nel Vibonese

Il centrodestra. Si è mosso ormai da qualche settimana il centrodestra che difficilmente arriverà ad una sintesi unitaria sia alle politiche che alle prossime amministrative. A Roma le buone intenzioni di coagulare ci sono tutte, ma sul territorio l’operazione sarà maledettamente più complessa. Di (quasi) certo c’è che il coordinatore provinciale di Forza Italia Giuseppe Mangialavori dovrebbe correre per il Parlamento nella prossima primavera per il suo partito. Più probabile per la Camera che per il Senato. Se il Rosatellum 2.0 andasse in porto potrebbe essere scelto per la quota uninominale nell’eventuale collegio territoriale.

La destra difficile da coagulare. Al proprio fianco, difficilmente l’ex consigliere regionale potrà avere la destra al completo. La sua strada quasi certamente non si incrocerà con quella di Fratelli d’Italia e, probabilmente, neppure con quella del Movimento nazionale per la Sovranità. Nel partito di Alemanno e Scopelliti, infatti, Mangialavori potrebbe trovare la sponda dell’ex senatore Francesco Bevilacqua, non certo quella del coordinatore regionale Domenico Arena, noto imprenditore del capoluogo, né dell’ex consigliere regionale Salvatore Bulzomì, con il quale è da tempo ai ferri corti. I voti a Mangialavori potrebbero arrivare, invece, da alcune frange del Partito democratico, intenzionate a sbarrare il passo a Brunello Censore, parlamentare uscente che tenterà la riconferma e, quasi certamente, dovrà affrontare la sfida dell’uninominale. Per ovviare al problema e magari non intralciarsi reciprocamente Mangialavori e Censore potrebbero anche decidere di correre uno per la Camera e l’altro per il Senato. D’altronde, i rispettivi luogotenenti non si sono mai osteggiati più di tanto nel capoluogo ed anche nei dintorni.

Il tiro a bersaglio. Sul parlamentare di Serra San Bruno rischia di scatenarsi, piuttosto, un vero e proprio tiro al bersaglio da parte di tutte le correnti avverse all’interno del Pd. Dall’area che fa capo all’ex presidente della Provincia Francesco De Nisi a quella di riferimento del segretario di circolo cittadino uscente Stefano Soriano, passando per altri dissidenti che ancora non hanno deciso di abbandonare il partito ma ne hanno – parole loro – “le scatole piene”.
Interessanti anche i movimenti che si stanno registrando alla sinistra dei dem. Antonio Lo Schiavo ha deciso di fare sul serio. E aspetta l’approvazione della legge elettorale per capire dove potrà puntare. Nel suo caso, sarebbe importante ottenere una candidatura, oltre che nella quota maggioritaria, nel listino del proporzionale.

Mdp. Le quotazioni di Lo Schiavo sono abbastanza buone in Calabria. D’altronde, è ormai evidente che il notaio vibonese sia uno dei fedelissimi di Roberto Speranza. Se accettasse la sfida, ovviamente non semplice, Lo Schiavo potrebbe rosicchiare voti a chiunque. Pur essendo, infatti, una figura storicamente di sinistra, quindi nociva sul piano elettorale a Censore, non si esclude che possa andare a pescare in varie frange della società civile, creando difficoltà anche ad altri. 

Grillo e l’incognita Pasqua. Tutta da definire la situazione di Alternativa popolare. Le elezioni siciliane diranno tanto sul futuro di questa forza politica. Alla corte dei fratelli Gentile che in provincia possono contare su Alfonso Grillo pare siano arrivati, nei giorni scorsi, anche gli emissari di Vincenzo Pasqua, allo scopo di valutare un eventuale adesione alla compagine che in Calabria si prevede possa godere di ottimi riscontri elettorali. Ma non è detto che l’operazione si concluda.

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