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Da Alfano a Minniti, cambia il sistema dell’accoglienza dei migranti: ecco la rete Sprar

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Il ministro dell’Interno tiene a battesimo il nuovo modello di integrazione. Al sistema di protezione per richiedenti asilo hanno già aderito oltre 190 Comuni calabresi

La Calabria della solidarietà e dell’accoglienza si materializza a Taverna, nel cuore della Sila, alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti, che suggella l’adesione formale di molte amministrazioni comunali allo Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e dei rifugiati. Sono infatti 194 i Comuni calabresi che hanno manifestato la loro disponibilità’ ad avviare i progetti di integrazione, di questi ben 140 hanno già approvato la delibera ufficiale: a parte Catanzaro, hanno detto sì alla rete Sprar tutti gli altri comuni capoluogo di provincia – Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia – e altri centri importanti come Lamezia Terme e Rende.

Modello Minniti. Sono tre i capisaldi su cui si poggia l’impianto dell’accoglienza e della gestione del fenomeno dell’immigrazione secondo il ministro dell’Interno Marco Minniti. 
I principi sono netti: “una grande democrazia deve governare e non subire questi grandi flussi democratici”, quindi “l’accoglienza diffusa, per superare i grandi centri” e l’integrazione che si basa proprio sull’accoglienza diffusa. “Bisogna anzitutto avere la consapevolezza che – ha sottolineato Minniti – non ci sono soluzioni miracolistiche, bisogna suonare piu’ tasti di una tastiera, non uno solo perche’ un solo tasto produce cacofonia mentre tanti tasti insieme producono armonia”.

La cerimonia. “Oggi facciamo un passo importante nell’ottica della collaborazione tra lo Stato, la Regione e gli enti locali”, ha commentato Minniti nel corso della cerimonia per la firma del protocollo d’intesa tra Ministero, Regione e Anci, cerimonia alla quale hanno partecipato anche il governatore Mario Oliverio, il prefetto di Catanzaro Luisa Latella e il sindaco di Taverna Sebastiano Tarantino. “La Calabria – ha aggiunto Minniti – conferma un approccio nazionale alla visione del fenomeno dell’immigrazione. Questo protocollo e’ un tassello della piu’ generale politica nazionale”. Secondo Minniti la firma delle convenzioni con i Comuni calabresi “si inserisce nel nostro progetto, che ha l’obiettivo di superare i grandi centri di accoglienza puntando sull’accoglienza diffusa” perche’ – ha proseguito il ministro dell’Interno – “con l’accoglienza diffusa si possono eliminare diffidenze e incomunicabilita’ e si possono tenere insieme due diritti, il diritto di chi e’ accolto e il diritto di chi sta accogliendo. E superare i grandi centri significa anche fare un’operazione di bonifica delle illegalita’ e delle organizzazioni criminali, perche’ non ci puo’ essere nulla di piu’ odioso di chi si arricchisce ai danni dei piu’ deboli, soprattutto se e’ la mafia”. 

Lotta alle infiltrazioni della ‘ndrangheta. “In Calabria – ha rimarcato Minniti – stiamo facendo prevenzione e un’azione di contrasto intransigente contro le infiltrazioni, e l’accoglienza diffusa consente di colpire al cuore sia le mafie che i corrotti che vogliono entrare nel business dell’accoglienza. L’accoglienza non e’ un business, questo dev’essere chiaro”. A sua volta il presidente della Regione Mario Oliverio ha definito la politica del ministro Minniti e del governo “lungimirante perche’ coniuga sicurezza e integrazione, tentando di dare una risposta al fenomeno speculare che l’esodo determina, quello della paura. La Calabria e’ terra di frontiera, di approdo ma anche di accoglienza: l’avere 190 Comuni che hanno chiesto di aderire allo Sprar e’ un fatto significativo di questo tratto dell’accoglienza che e’ nel Dna della Calabria. Non e’ un’imposizione romana, perche’ – ha spiegato Oliverio – i Comuni scelgono autonomamente, segno che sono in sintonia con le loro comunita’. Oggi e’ una bella giornata perche’ dal Sud del Paese e dal Sud dell’Europa si manda il segnale forte per cui questo fenomeno si puo’ governare coniugando sicurezza e governo del territorio”.

Il presidente dell’Anci regionale Gianluca Callipo si e’ soffermato sugli aspetti positivi dello Sprar che – ha riferito – “e’ l’unico sistema che consente di superare i grandi centri di accoglienza, che creano non integrazione ma ghettizzazione e determinano insicurezza e paura mentre con l’accoglienza diffusa si puo’ fare vera integrazione e si puo’ venire incontro anche alle esigenze delle comunita’ locali, soprattutto delle aree interne della Calabria che altrimenti rischiano lo spopolamento”.