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Caccia? No, grazie. La Lav in piazza in difesa degli animali: firma la petizione

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Sabato e domenica a Vibo e Tropea per promuovere  la petizione “Un passo decisivo perché questa sia l’ultima stagione di caccia”

Caccia? No, grazie. Parola di Lav che ha deciso di scendere in piazza in difesa degli animali selvatici e per chiedere l’abolizione della caccia. Questi, infatti, gli obiettivi della mobilitazione Lav che sabato 21 e domenica 22 ottobre sarà presente in decine di città d’Italia per promuovere la petizione “Un passo decisivo perché questa sia l’ultima stagione di caccia”.

Nel Vibonese. In provincia di Vibo sarà possibile firmare a Vibo Valentia, su corso Vittorio Emanuele III, sabato 21, dalle 16 alle 20. A Tropea, in piazza Vittorio Veneto, domenica 22, dalle 16 alle 20. Non si arrende, dunque, la Lav che intende promuovere una petizione a sostegno di una Proposta di legge per l’abolizione della caccia e a difesa degli animali selvatici, da presentare al nuovo Governo e al Parlamento, che si insedieranno verosimilmente nella primavera 2018.

I numeri. Si tratta, insomma, di un obiettivo semplice e chiaro, “per porre fine – spiegano dalla Lav – al massacro legale di milioni di animali: sono, infatti, 464 milioni l’anno, circa 500.000 ogni ora di ogni giornata venatoria, gli animali che i poco più di 600.000 cacciatori italiani (stima Ispra) sono legittimati a uccidere con il fucile, ma anche utilizzando l’arco oppure i falchi”. Un numero, proseguono, “all’apparenza esageratamente enorme, però realistico, che deriva da una stima eseguita a partire dai dati raccolti in quattro regioni campione e poi rapportati a tutti i cacciatori nazionali e che, sottolineano ancora dalla Lav, “non tiene conto, però, degli animali vittime della caccia “gestionale”, che indica gli interventi eseguiti per prevenire i conflitti derivanti dalla presenza delle attività umane sul territorio, e del bracconaggio, troppo spesso praticato anche da cacciatori con regolare licenza di caccia, come dimostrano diverse sentenze di condanna”. La caccia, quindi, “è una delle principali cause di morte violenta per gli animali, vittime di un’attività di esclusivo divertimento, percepita sempre con maggiore contrarietà dall’80% dei cittadini italiani che, secondo numerosi sondaggi, ne chiede l’abolizione”.

Massimo Vitturi. “Purtroppo non basta essere contrari alla caccia per fermarla, occorre l’impegno di tutti per far arrivare la nostra vastissima voce nelle Sedi istituzionali – afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav Area Animali selvatici – firmare la nostra petizione a sostegno della Proposta di Legge per fermare il massacro venatorio (scopri dove su www.lav.it) è un passo decisivo che tutti possono fare, in pochi minuti, perché questa sia l’ultima stagione di caccia”.

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