Cronaca

L’ombra della ‘ndrangheta sul business migranti, commissariati i tre centri di Briatico

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La Prefettura di Vibo fa scuola e, per la prima volta in Italia, viene adottato un provvedimento del genere. Riflettori su un volume di affari di oltre 700 mila euro al mese

Dopo il provvedimento della scorsa settimana, ora la nomina di un commissario. Un provvedimento senza precedenti che il Prefetto di Vibo Guido Longo ha predisposto, di concerto con l’Anac e il ministero dell’Interno per fare luce sulla gestione dell’accoglienza migranti su cui si fa sempre più pressante l’ombra della ‘ndrangheta. E in particolare nel Vibonese, a Briatico, sono tre i centri di accoglienza che si occupano di 700 richiedenti asilo, tutti e tre all’interno di strutture alberghiere e che sono stati commissariati. Il sospetto sul quale si concentrano le attenzioni della Prefettura è che sul presunto business milionario si siano posate le “mani” della ‘ndrangheta.

I passaggi. Da qui, il primo provvedimento del prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo, che ha fatto scattare un’interdittiva antimafia per le due cooperative che gestiscono i centri, ossia, la “Monteleone Servizi” e la “Monteleone 3.0 protezione civile”. Sotto la lente un subappalto illegittimo – come dà notizia l’edizione odierna di Repubblica Palermo – è una società che è risultata pesantemente condizionata da infiltrazioni della ’ndrangheta e per cui si ipotizzava che gli stessi avessero monopolizzato le forniture. Adesso, quindi, la novità è che il Prefetto ha deciso di commissariare i tre centri.  L’attenzione, quindi, è puntata sul volume di affari – sul quale proseguono le indagini – che per i tre centri ammonta ad oltre 700mila euro al mese e su cui Prefettura e Ministero vogliono vederci chiaro.

Il commissariamento. È l’avvocato palermitano Rosario Di Legami il commissario nominato dal Prefetto di Vibo di concerto con l’Anac guidata da Raffaele Cantone e con il ministro dell’Interno Marco Minniti. Si tratta di un avvocato, amministratore giudiziario che gestisce già diversi patrimoni sequestrati alle mafie. Si tratta di un provvedimento che fa “scuola” e, infatti, è il primo del genere adottato in Italia.

LEGGI QUI | L’ombra della ‘ndrangheta sul business dei migranti nel Vibonese. Interdittive per due coop

 

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