Cronaca

Processo Provvidenza, la Cassazione accoglie il ricorso dei fratelli Barbaro

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Disposto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza di custodia cautelare in relazione al tentato omicidio di Michele Zito

La Sezione quinta della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dei fratelli Giuseppe e Domenico Barbaro. Accolta dai giudici della Suprema Corte  la tesi degli avvocati Vincenzo Borgese e Giovanni Aricò per Domenico Barbaro e Renato Vigna e Giovanni Aricò per Giuseppe Barbaro, hanno annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dei due fratelli dal gip di Reggio Calabria per il delitto di tentato omicidio di Michele Zito confermando, tuttavia, gli effetti del provvedimento quanto alla presunta partecipazione all’associazione mafiosa denominata “cosca Mazzaferro”.

La tesi della difesa. Gli avvocati dei due fratelli Barbaro con motivi di ricorso molto articolati avevano diffusamente contestato l’iter logico con cui i giudici di Reggio Calabria avevano motivato il provvedimento di cattura dei due giovani incensurati notoriamente dediti allo svolgimento di attività imprenditoriali e professionali, facendo valere una serie di spunti contro deduttivi idonei a dimostrare che l’incolpazione per il tentativo omicidiario era una forzatura e che i due pur captati mentre colloquiavano tra di loro non avevano mai fatto alcun riferimento a questo specifico progetto di crimine. A supporto di tale tesi i difensori avevano anche presentato ai giudici di Reggio una consulenza di trascrizione delle conversazioni realmente effettuata tra i due fratelli che dimostrava la sussistenza di un tema di dibattito nettamente distinto rispetto a quello della predisposizione del piano finalizzato alla eliminazione di Zito.

Il verdetto. La Corte a seguito di apposita camera di Consiglio ha accolto la tesi difensiva annullando il provvedimento cautelare e rinviando gli atti per un nuovo e più approfondito esame al Tribunale di Reggio Calabria.

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