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Emergenza idrica a Catanzaro, otto consiglieri di minoranza sul piede di guerra

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Sarà garantito anche domani, sabato 14 ottobre, dalle ore 9 alle 17, il servizio autobotte. I consiglieri di minoranza: “La gestione relativa al servizio idrico è vergognosa”

Grazie alla disponibilità della Protezione civile regionale, su richiesta del Comune, per far fronte alla carenza idrica protrattasi nel centro storico. Due mezzi, uno in Piazza Matteotti e l’altro in Piazza Roma, sosteranno per consentire la distribuzione di acqua a scopo sanitario. I volontari del Gruppo comunale di Protezione civile e della Geruv, che coordineranno il servizio insieme ad altri volontari provenienti da tutta la provincia, invitano i cittadini a portare con se bottiglie e contenitori.

Otto consiglieri di minoranza sul piede di guerra. I consiglieri comunali Fiorita, Bosco, Costanzo, Celia, Rotundo, Guerriero, Riccio e Notarangelo parlano di una gestione vergognosa del servizio idrico e non usano mezzi termini nel dire:”Punto e a capo, si potrebbe dire. E ci sarebbe quasi da sorridere, pensando a tutte le promesse distribuite in campagna elettorale e alla retorica del sindaco pragmatico che sa amministrare, se non ci fosse al contrario da piangere, pensando allo stato di assoluto abbandono in cui vengono lasciati i cittadini catanzaresi. Diciamolo senza troppi giri di parole: la gestione dei nuovi ennesimi problemi relativi al servizio idrico è francamente vergognosa. A lasciare senza parole non è soltanto la circostanza che mezza città si ritrova ancora una volta senza acqua, ma è soprattutto la sciatteria e l’approssimazione con cui un problema di questa portata viene trattato.

Informazioni tardive.  Comunicazione tardiva, comunicazione incerta, cittadini lasciati senza informazioni fondamentali, la potabilità dell’acqua di un grande quartiere – continua la nota a firma dei consiglieri comunali di minoranza-  che va e viene come e si trattasse di un dettaglio, fino ad arrivare al surreale quando la lentezza con cui si procede viene addebitata alla manifestazione degli studenti o quando si sospendono le attività didattiche ma non si provvede a disporre la chiusura totale delle scuole.
L’acqua, bene essenziale e irrinunciabile, viene sostanzialmente derubricato a un problemuccio come molti altri, tanto prima o poi tornerà, e non merita nemmeno una dichiarazione del sindaco o un impegno straordinario dell’amministrazione. Manca l’acqua come l’anno scorso, come due anni fa, come tre anni fa, come ieri e probabilmente come domani, ma non si sa perché, non si sa come si vuole operare in futuro, non si sa niente. Tutto è approssimativo, sciatto, emergenziale, confuso, raffazzonato. Tutto è come capita, nel lungo regno di Sergio Abramo fondato non sull’interesse della popolazione ma sulla sciatteria. Quel che conta è avere le mani libere, non essendo importante evidentemente se si possa o meno lavare. Qualcuno, ne siamo certi, ci chiederà quali sono le proposte, come risolveremmo noi il problema. E certo, un guasto può capitare sempre e sempre può essere necessario impiegare del tempo per ripristinare un servizio. Ma la questione qui è evidentemente un’altra, ovvero la ripetitività dei disservizi, la lampante incapacità di risolverli, la scarsa cura per i cittadini. Detto in altre e più chiare parole, quello che sappiamo con certezza- concludono gli inquilini di Palazzo De Nobili-  è che se dopo sedici anni di governo di una città non fossimo in grado di garantire il bene essenziale dell’acqua ad una parte della popolazione ciascuno di noi sentirebbe l’obbligo morale di prendere atto del proprio fallimento e di fare l’unica sensata a disposizione: dimettersi”.

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