Cronaca

Scomparsa Maria Chindamo, il pentito: “Mi hanno detto che gliel’hanno fatta pagare”

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Nei tre verbali del collaboratore Dimasi solo poche righe dedicate alla donna scomparsa nel 2016 e frutto di una confidenza di Marco Ferrentino all’amico

di FRANCESCO ALTOMONTE

“Marco diceva: “Secondo me gliel’hanno fatta pagare””. E’ solo una ipotesi, sulla falsariga di quelle già espresse negli ultimi tempi in merito alla scomparsa di Maria Chindamo. A riferirla agli inquirenti è Giuseppe Dimasi, il nuovo collaboratore di giustizia imputato nel maxi processo “Lex” sulle cosche di Laureana di Borrello. Il “Marco” di cui parla Dimasi è Marco Ferrentino, considerato dall’antimafia di Reggio Calabria il numero uno fino al suo arresto della cosca Chindamo-Ferrentino. 

La scomparsa di Maria La 44enne, secondo la ricostruzione effettuata da magistratura e forze di polizia, è uscita alle sette del mattino del 6 maggio 2016 per alcune commissioni. La sua auto è stata rinvenuta, con il motore acceso, davanti al cancello di una sua proprietà in campagna, nel comune di Limbadi.  Sarebbe stato l’operaio dei terreni di cui la donna si occupava a lanciare l’allarme. L’uomo ha chiarito di aver visto in lontananza “una persona con il cappello”, ma senza riuscire ad identificarla. 

Il suicidio del marito. La vita della donna era profondamente cambiata un anno prima della sua scomparsa. Il 5 maggio 2015 suo marito, Fernando Puntoriero, aveva deciso di togliersi la vita. E lo aveva fatto quando la loro relazione era ormai entrata profondamente in crisi. C’è chi dice, per un rapporto extraconiugale della moglie. 

Giuseppe Dimasi

La versione di Dimasi Nei tre verbali riempiti dall’antimafia tra luglio e ottobre 2017 dalle dichiarazioni di Dimasi, solo poche righe riguardano la vicenda della Chindamo. E, secondo il racconto del collaboratore, la sua morte sarebbe legata proprio a quella presunta relazione extraconiugale.”Marco diceva: “Secondo me gliel’hanno fatta pagare”. Alludeva – sostiene Dimasi – al fatto che la donna aveva avuto una relazione extraconiugale e il marito non accettando la separazione si era suicidato”. Poche righe, che riportano una presunta confidenza fatta al collaboratore da Marco Ferrentino. Confidenza che non sembrerebbe dare agli inquirenti indizi validi per poter fare passi in avanti nelle indagini.