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Una festa che si trasformò in tragedia, San Nicola da Crissa ricorda le sue vittime

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In cinque morirono l’11 ottobre 1959 durante i festeggiamenti per la Madonna del Rosario. Oggi la celebrazione della Confraternita 

11 ottobre 1959, 11 ottobre 2017. È una data che ha segnato la comunità. Piange ancora le sue vittime, infatti, San Nicola da Crissa l’11 ottobre e, oggi, la Confraternita del Santissimo Rosario ricorda quelle vittime come ogni anno celebrando una messa. Come una madre che piange i suoi figli, attraverso la memoria che non sbiadisce. Neanche 58 anni dopo. E dalla Confraternita, tornano indietro con il tempo. Il tempo che si è fermato.

Il ricordo. “Era la sera dell’11 ottobre del 1959, quando la festa della Madonna del Santissimo Rosario, una delle feste più importanti del piccolo borgo vibonese, che portava in paese migliaia di persone attratte dallo spettacolo pirotecnico organizzato dalla Confraternita, uno dei più suggestivi all’epoca, si trasformò in tragedia”. Infatti, racconta Nicola Sabatino, “durante i festeggiamenti, mentre venivano sparati i fuochi d’artificio, qualcosa andò storto. Uno dei mortai cadde inesploso su un cumulo di ghiaia, che si trasformò in tanti proiettili per la gente accorsa numerosa ai festeggiamenti”. Ci furono numerosi feriti e anche cinque vittime: Pasquale Martino, la moglie Antonia La Face, Tommaso Marchese, Stefano Galati e Gregorio Costa. Chi assistì alla scena, racconta di qualcosa di surreale.

L’anniversario. Da quel giorno – sottolineano – per non dimenticare queste cinque vittime non furono più fatti esplodere i fuochi d’artificio, in onore della Madonna del Rosario. Inoltre, l’amministrazione comunale ha realizzato in occasione del 50esimo anniversario un monumento commemorativo. “La Confraternita del SS. Rosario durante il mese di ottobre, mese ricco di preghiere e di momenti di fede affida queste cinque anime alla nostra Vergine del SS. Rosario”, e questa sera alle 18,30 sarà celebrata in ricordo delle vittime una messa nella Chiesa del Santissimo Rosario.

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