Si tratta del processo d’appello sul fallito agguato all’esponente di spicco dei Piscopisani, ferito al collo con una carabina da un palazzo vicino alla Questura nel febbraio del 2012
di PAOLO DEL GIUDICE
La Corte d’Appello di Catanzaro ha condannato ad undici anni e quattro mesi di reclusione Nunzio Manuel Callà, 31 anni di Nicotera, ritenuto responsabile di concorso nel tentato omicidio di Francesco Scrugli, avvenuto nel febbraio del 2012 a Vibo Valentia nel quartiere S. Aloe a pochi metri dalla Questura.
Nunzio Manuel Callà
Il tentato omicidio. Il giovane, considerato dagli inquirenti vicino a Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni” (alleato dei Patania di Stefanaconi nella faida contro i “Piscopisani”), difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Calabrese, era stato già giudicato colpevole dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia nel 2016. Secondo l’accusa, rappresentata dal pm della distrettuale antimafia di Catanzaro, Camillo Falvo, Callà avrebbe consegnato i due sicari stranieri assoldati dai Patania la carabina utilizzata per tentare di eliminare Scrugli. I killer si sono appostati nel bagno di un appartamento disabitato nel cuore del quartiere S. Aloe e hanno fatto fuoco appena l’uomo è uscito da casa. Scrugli rimase ferito al collo, cadde per terra, ma riuscì a scampare all’agguato. Circa un mese dopo venne però ucciso a Vibo Marina in un’altra azione di fuoco nel corso della quale rimasero feriti altri due esponenti di primo piano del clan dei Piscopisani, Rosario Battaglia e Raffaele Moscato, quest’ultimo divenuto in seguito collaboratore di giustizia.
Pena rideterminata. La Corte, composta dai giudici Garofalo (presidente), Pezzo e Saraco (a latere), ha rideterminato la pena di sedici anni inizialmente inflitta a Calla dal Tribunale di Vibo Valentia con la sentenza emessa il 18 aprile del 2016, ritenendo le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Tra novanta giorni le motivazioni.
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