Cronaca

Multopoli, 33 a processo. C’è anche il sindaco Abramo. Un’ assoluzione in abbreviato

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Non luogo a procedere per Santo Veraldi. Regge l’accusa relativa ad una sfilza di multe cancellate per favorire amici, conoscenti, politici di Palazzo De Nobili

di GABRIELLA PASSARIELLO

Trentatrè rinvii a giudizio, un non luogo a procedere e un’ assoluzione per l’unico imputato giudicato con rito abbreviato. E’ la decisione del gup del Tribunale di Catanzaro Giovanna Gioia per i 34 imputati , tra cui il sindaco del capoluogo di regione, Sergio Abramo, ed il capogruppo di Forza Italia e consigliere regionale Domenico Tallini, coinvolti nell’inchiesta, denominata “Multopoli”, relativa ad una serie di annullamenti, di contravvenzioni al codice della strada. Prosciolto Santo Veraldi, mentre l’unico imputato, giudicato con rito abbreviato, Luciano Calabrese, assistito dall’avvocato Francesco Di Lieto, è stato assolto, con formula ampia, “perché il fatto non sussiste”. Il processo inizierà il 22 gennaio prossimo.

Le accuse. Regge il castello accusatorio del pubblico ministero Graziella Viscomi, che ha ereditato il fascicolo del collega Gerardo Dominijanni, oggi procuratore aggiunto nella città dello Stretto. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, truffa aggravata, abuso di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità materiale commessa dal privato e simulazione di reato. Le indagini, condotte dalla Digos del capoluogo, avrebbero consentito di svelare un vero e proprio sistema teso ad annullare i verbali di contravvenzione nei confronti di pochi privilegiati. Secondo l’accusa esponenti politici e ufficiali della polizia municipale per “acquisire consenso elettorale e per ottenere prestigio in ambito politico si sarebbero associati per far ottenere o conseguire ingiusti profitti patrimoniali con l’annullamento illegittimo di multe, abusando e strumentalizzando il potere e le funzioni di cui erano investiti”.

Abramo&Tallini. Di abuso d’ufficio devono rispondere Tallini e Abramo, mentre il reato di associazione a delinquere è contestato agli ex assessori comunali Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice, al capo della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno e al maggiore Salvatore Tarantino. Tra gli indagati figurano anche consiglieri comunali, ufficiali dei vigili urbani e professionisti del capoluogo.

Gli imputati. Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino, Giuseppe Antonio Salerno, Domenico Tallini, Sergio Abramo, Carlo Nisticò, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico, Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi. 

Il collegio difensivo. Tra gli avvocati impegnati nel processo compaiono i nomi di Nicola Tavano, Francesco Iacopino, Carlo Petitto, Aldo Casalinuovo, Enzo Ioppoli.

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