Cronaca

Catanzaropoli, a processo ventiquattro imputati. C’è anche il consigliere Tallini

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Il gup del Tribunale di Catanzaro ha accolto le richieste del pm Graziella Viscomi. Il processo inizierà il prossimo 12 gennaio

di GABRIELLA PASSARIELLO

Appalti affidati senza indire una gara pubblica. Soldi per agevolare trasversalmente i parenti di amministratori che per ottenerli avrebbero utilizzato lo strumento estorsivo con tanto di minacce di morte, occhi chiusi sulle irregolarità edilizie in alcuni locali commerciali, nessuna sanzione, nessuna penale. Il gup del Tribunale di Catanzaro Giovanna Gioia ha mandato a processo 24 imputati tra consiglieri, ex assessori, dipendenti comunali, professionisti, titolati di alcuni esercizi commerciali, vigili urbani e agenti di spettacoli nell’ambito dell’inchiesta “Catanzaropoli”che ha travolto Palazzo De Nobili. Tra questi c’è anche il consigliere Domenico Tallini. Prosciolto per morte del reo il consigliere comunale Franco Leone.  Accolte, quindi in toto le richieste del pm Graziella Viscomi, che ha ereditato il fascicolo di inchiesta dal collega Gerardo Dominijanni, oggi procuratore aggiunto a Reggio Calabria. Il processo inizierà il 12 gennaio. 

Le ipotesi di accusa. Le accuse vanno a vario titolo dal peculato, all’induzione indebita a dare e promettere utilità, alla truffa, all’abuso di ufficio. E ancora turbata libertà degli incanti, favoreggiamento personale, estorsione, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico o dai pubblici ufficiali in certificati e autorizzazioni amministrative, falsità in registri e notificazioni.A Palazzo De Nobili,  tutto sarebbe ruotato intorno a pochi eletti che si sarebbero accaparrati i gazebi per la Notte piccante, il progetto di recupero delle scuole del centro e tanto altro. Un sistema clientelare, dove c’è il politico, amico di alcuni vigili compiacenti, che all’occorrenza si adoperano per scortare i favoriti in concessionarie per avere i pezzi di ricambio della propria auto in tilt o spediti in altri luoghi per scopi personali, quando avrebbero dovuto starsene a lavoro, beccandosi anche gli straordinari, in beffa alle casse del Comune. C’è anche l’amministratore , sempre secondo le ipotesi di accusa, che utilizza il telefonino pubblico per scopi personali.

A processo. Sotto accusa Massimo Lomonaco (ex assessore al Personale), Stefania Lo Giudice (ex assessore alla Pubblica istruzione), Roberto Politi (dipendente del Comune), Giuseppe Cardamone (direttore dell’area tecnica del Comune), Rosaria Paola Barbuto (architetto), Carolina Ritrovato(dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Catanzaro), Salvatore Sangiuliano e Maurizio Rafele agenti di cultura e spettacolo, Rita Cavallaro (assessore al Turismo), Francesco Eugenio Giovanni Lorenzo (fornitore), Anna Scutieri (vigile), Patrizia Verdoliva (vigile), Salvatore Tarantino (maggiore), Giuseppe Antonio Salerno (comandante del corpo della polizia municipale), Domenico Tallini (consigliere comunale), Carlo Nisticò (consigliere comunale), Raffaele Luigi Riso (colonnello, medico militare), Salvatore Megna (titolare esercizio commerciale a Lido), Luciano Paparazzo, Pietro Folino (architetto), Gianmarco Plastino (architetto), Salvatore Mauro (titolare di un esercizio commerciale), Giuseppe Curcio (vigile), Emilia Laureana (vigile).

Il collegio difensivo. Tra gli avvocati impegnati nel processo compaiono i nomi di Salvatore Staiano, Nicola Cantafora, Saverio Loiero, Angela La Gamma, Francesco Iacopino, Valerio Murgano, Carlo Petitto, Aldo Casalinuovo, Nunzio Raimondi e Sabrina Rondinelli

 

 

 

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