Economia & Società

Notte bianca a Vibo, la denuncia del presidente della Pro loco: “Pressioni e minacce”

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La manifestazione si è conclusa ieri sera non senza lasciare un’inevitabile coda polemica. Luigi Saeli non le ha mandate a dire: “Non siamo accettati dalla Vibo bene”

 Notte bianca all’insegno delle polemiche a Vibo Valentia. Nel mirino di sconosciuti sarebbe finito uno degli organizzatori, il presidente della Pro loco Luigi Saeli. “Mi è stato detto chiaro e tondo – ha dichiarato quest’ultimo alla Gazzetta del Sud – di raccogliere tutto ed andarmene dal Corso principale della città”.

Parole forti, pronunciate in un momento “di sconforto” con la voce quasi rotta dall’emozione. “Non è la prima volta – ha tuonato Saeli – che la Pro loco diviene il bersaglio di chi ci vorrebbe estromettere dalle principali riunioni e dalla vita sociale della comunità. Eppure cerchiamo sempre di impegnarci al massimo senza ricevere neppure un euro”.

Non ha affondato i colpi in maniera chiara contro la politica il presidente della Pro loco che anzi ha inteso ringraziare l’assessore alla Cultura Raimondo Bellantoni, “sempre sensibile”” ed quello alle Attività produttive Francesco Pascale. Il suo risentimento piuttosto è parso indirizzato “verso quella Vibo bene che – ha ammonito – farebbe volentieri a meno di questo gruppo di giovani che va controcorrente e si impegna togliendo tempo alle proprie famiglie ed ai propri figli”.

Alla fine, la Notte bianca si è fatta lo stesso. “Perché vogliamo evitare – ha puntualizzato Saeli – che venga interrotta alla stregua di altre interessanti manifestazioni fermate alcuni anni addietro. Penso al Palio di Diana e al Corteo Storico”. Peraltro, “i commercianti e gli esercenti la attendevano con trepidazione”, anche se qualcuno ha espresso sui social tutta la propria delusione.

La manifestazione, che “non ha avuto il patrocinio del Comune, ma quello del Coni e della Regione”, ha dovuto fare a meno in effetti di diverse attrazioni. A cominciare dalle giostre che sono state tolte per motivi di sicurezza da piazza Martiri d’Ungheria. Non sono mancate le difficoltà persino “nell’installazione delle auto-concessionarie sul corso”. Anche se tutto è andato poi a buon fine. Ma “quel che più ci ha demoralizzato – ha concluso il presidente della Pro Loco” – sono state le pressioni di chi ci vorrebbe cacciare fuori dalle scatole”. Non è andato oltre Saeli, non ha fatto nomi e cognomi, ha evitato riferimenti precisi, ma non ha nascosto che in questi momenti “viene la voglia davvero di gettare la spugna”. Perché non è accettabile “che una manifestazione, un evento che dovrebbe risvegliare la città ed incentivarne la debolissima economia, venga recepita come un fastidio”.

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