Cronaca

Omicidi Novella, Stagno e Tedesco, al via il processo di Appello bis per 9 imputati

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Dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione, la prima sezione penale della Corte di assise di appello di Milano ha fissato le date per le nuove udienze del processo “Bagliore”

Dovranno ricomparire nel mese di novembre per l’appello bis 9 imputati, accusati a vario titolo del triplice  omicidio del boss di Guardavalle nel Catanzarese Carmelo Novella detto “Nuzzo”,  Rocco Stagno originario del Vibonese e Antonio Tedesco, detto “l’Americano”, originario di Guardavalle. Dopo l’annullamento con rinvio della sentenza dei giudici di seconde cure datata 23 giugno 2014, annullamento deciso dalla Corte di Cassazione, il 26 febbraio 2016, il presidente della prima sezione penale della Corte di assise d’appello di Milano ha fissato l’udienza per un nuovo processo di secondo grado, nato nell’ambito dell’ operazione Antimafia “Bagliore” a carico di Rocco Cristello, 55 anni, di Mileto ; Francesco Cristello, 47 anni, di Mileto ; Francesco Elia, 44 anni, di Vibo; Claudio Formica , 51 anni, di Mileto; Leonardo Prestia, 44 anni, di Vibo; Massimiliano Zanchin, 43 anni, di Giussano; Domenico Tedesco, 35 anni, di Saronno; Christian Silvagna, 45 anni di Bollate e Sergio Sestito, 49 anni, di Palermiti.

Omicidio Novella. Silvagna in primo grado era stato condannato all’ergastolo per il delitto di Carmelo Novella freddato  il 14 luglio 2008 in un bar di San Vittore Olona, in provincia di Milano. Secondo le risultanze investigative, Carmelo Novella, boss della cosca Gallace di Guardavalle, si era trasferito in Lombardia divenendo il capo assoluto dell’intera ‘ndrangheta lombarda, con il proposito di voler staccare l’intera struttura di ‘ndrangheta della Lombardia dalla “casa madre” calabrese. Un proposito che, secondo gli inquirenti, sarebbe stato bloccato dal boss Vincenzo Gallace alla guida dell’omonimo clan di Guardavalle, ed Andrea Ruga, ritenuto il boss di Monasterace e deceduto il 22 gennaio scorso.

Omicidio Rocco Stagno. Devono rispondere dell’omicidio di Stagno Rocco Cristello, Francesco Cristello, Elia, Formica Prestia, Zanchin e Domenico Tedesco. L’uomo, 51enne, è stato ucciso ucciso a Verano Brianza con 19 colpi di pistola. I due delitti, ad avviso della Dda di Milano, sarebbero fra loro legati. Il defunto Rocco Cristello era infatti originario di San Giovanni di Mileto ed era il genero di Domenico Galati, quest’ultimo ucciso l’8 agosto 1989 nella faida con le “famiglie” rivali dei Prostamo-Pititto, anche loro di San Giovanni di Mileto. Al tempo stesso, oltre che essere il “braccio-destro” di Carmine Galati – presunto boss di Comparni di Mileto deceduto a metà anni ’90 in un incidente col trattor, Rocco Cristello era diventato cognato di Antonio Stagno, avendo i due sposato le figlie di Domenico Galati. Trasferitisi in Lombardia, sia Cristello che Stagno, quest’ultimo a sua volta nipote dei Giampà di Lamezia, avrebbero giocato un ruolo fondamentale nelle dinamiche mafiose dei “locali” di ‘ndrangheta di Seregno e Giussano. Tuttavia, Rocco Cristello, divenuto “capo-contabile” del “locale” di Seregno, avrebbe avuto “doti mafiose” più elevate di Stagno, il quale per ragioni di supremazia mafiosa avrebbe pianificato l’eliminazione del cognato. Per vendicare Rocco Cristello i cugini Rocco e Francesco avrebbero quindi programmato e portato a termine l’omicidio di Rocco Stagno, originario di Monterosso e, soprattutto, zio di Antonio Stagno, il cognato di Cristello.

Omicidio Tedesco. Dell’omicidio Tedesco, freddato il 27 aprile 2009 in un maneggio di Bregnano, in provincia di Como, il cui cadavere fu recuperato  grazie alle indicazioni del pentito  Belnome deve rispondere Sergio Sestito che in Appello aveva incassato l’ergastolo. Processo, quindi da rifare per gli imputati che si presenteranno di fronte ad altra sezione dei giudici di secondo grado l’8, il 15 e il 29 novembre prossimo, quando, salvo rinvii, una volta ascoltata la requisitoria del pg e le arringhe difensive dei legali Salvatore Staiano, Vincenzo Cicino, Antonio Porcelli, Massimo Biffa, Fabio Federico, Gianluca Crusco e Giovanni Aricò, si conoscerà l’esito della sentenza.

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