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Palmi, abbattuta la base in cemento armato nella Villa comunale “Mazzini”

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L’opera, sulla quale doveva essere posta una statua di sei metri, era stata sequestrata perché costruita in una zona soggetta a vincolo paesaggistico

Era stato terreno di scontro nella passata consiliatura a Palmi. Da una parte l’amministrazione comunale di centrodestra guidata dal sindaco Giovanni Barone, dall’altra il circolo “Armino”, alla testa di un movimento che si è battuto contro uno scempio urbanistico in uno dei luoghi simboli della città. Stamattina, la base di cemento armato, sulla quale doveva essere posto un monumento di circa sei mesi all’interno di Villa Mazzini è stato abbattuta per volere della nuova amministrazione comunale guidata da Giuseppe Ranuccio.

La ruspa ha distrutto l’opera abusiva fatta costruire su mandato della giunta Barone su un luogo tutelato dal vincolo paesaggistico. La base di cemento armato, secondo il volere degli ex amministratori, avrebbe dovuto ospitare il monumento donato dalla comunità palmese in Australia alla città. Monumento osteggiato da gran parte dei cittadini e posto alla fine, dopo il sequestro della base di cemento armato ad opera della polizia locale su mandato della procura di Palmi, in una rotonda all’uscita dell’autostrada.

“Oggi è davvero una bella giornata – ha dichiarato il sindaco Ranuccio – Dopo anni di trascuratezza, la città si riappropria di un angolo di paradiso che era stato illegittimamente deturpato e divenuto simbolo di degrado urbano. Questa azione si inserisce a pieno titolo nel percorso di provvedimenti concreti volti a dare nuova immagine alla città, all’insegna della bellezza e della legalità”. 

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