Cronaca

Turbativa d’asta all’Asp di Reggio, la procura deve riformulare l’imputazione

reggio-calabria-panorama-il-cedir.jpg

Imputati nel procedimento sono quattro funzionari finiti nell’inchiesta sull’assegnazione del servizio di supporto al Suem 118

di FRANCESCO ALTOMONTE

La procura di Reggio Calabria dovrà riformulare il capo di imputazione nei confronti dei funzionari dell’Asp reggina accusati di turbativa d’asta, nell’ambito della procedura per l’affidamento del servizio di integrazione e supporto al servizio urgenza emergenza Suem 118 a Reggio e provincia. Nella giornata di ieri si attendeva la decisione del gup Domenico Santoro sul rinvio a giudizio chiesto in precedenza dalla procura. Il giudice però ha accolto la richiesta di nullità della fissazione dell’udienza preliminare, presentata dal difensore degli imputati, l’avvocato Antonino Napoli, per la genericità del capo di imputazione. Sarà compito della procura di Reggio, adesso, riformulare le accuse e sostanziarle nel nuovo capo di imputazione.

L’accusa Gli imputati nel processo sono Nicola Calabrò, provveditore dell’Asp, Domenico Forte, Carlo Putortì, Francesco Macheda, accusati di turbativa d’asta, in qualità rispettivamente di: presidente del seggio di gara, componenti della commissione di gara e Rup (responsabile unico del procedimento), in concorso con Massimo Arena, rappresentante legale della “Italiana servizi scarl” e Giovanni Russo, della “Tauro soccorso”. L’inchiesta approdata in udienza preliminare si riferisce alla procedura per l’affidamento del servizio di integrazione e supporto al servizio urgenza emergenza Suem 118 a Reggio e provincia.

Il caso Prima ancora di approdare nelle aule penali, del caso se n’è occupato il Tribunale amministrativo regionale e il Consiglio di Stato. A rivolgersi al Tar è stata la parte offesa nel procedimento, ovvero la “Italy emergenza cooperativa sociale”, che aveva vinto il ricorso amministrativo nel 2015 e presentato un esposto in procura per l’assegnazione del servizio alla società che fa capo a Arena. L’Asp di Reggio, prendendo atto della sentenza della giustizia amministrativa, non aveva mai stipulato il contratto con la “Italy emergenza”. Il bando prevedeva un corrispettivo di 4 milioni di euro per l’aggiudicatario del servizio.