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Nuovo ospedale di Vibo, “scoperto” il metanodotto si va avanti: è l’ultimo intoppo

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Dopo l’ennesimo rinvio segnalato dalla Cgil il Prefetto ha convocato un nuovo tavolo per capire cosa fosse successo e chiamare tutti alle proprie responsabilità

Nuovo ospedale di Vibo, una strada in salita. Ma il percorso e le tappe restano quelle stabilite. Certo, quel metanodotto “scoperto” solo dopo un decennio, non ha fatto bene alla tabella di marcia che era stata fissata lo scorso 17 maggio e saltata a causa proprio di questo “imprevisto”. Solo una tappa, ma niente di irrecuperabile, comunque, tanto che la parola d’ordine che è arrivata questa mattina dalla Prefettura è una: si va avanti fiduciosi. Restano tempi e date, quindi – per il momento – e in aggiunta qualche paletto in più. Perché il prefetto Guido Longo di parole non ne proferisce molte, ma lo sguardo lo tiene dritto. L’obiettivo? Restituire il diritto alla salute ai cittadini. Senza se e senza ma. Insomma, basta chiacchiere ma fatti quelli chiesti. E in questa marcia gli step saranno seguiti passo passo dal tavolo permanente istituito in Prefettura, con un prossimo appuntamento già fissato al prossimo ottobre per verificare il rispetto degli impegni assunti.

Il tavolo. Intorno al prefetto Longo questa mattina c’erano, tra gli altri, i rappresentanti delle aziende che costituiscono l’Ati, il sindaco Costa, il dg dell’Asp Caligiuri, il dg della Regione Pallaria, i segretari di Cgil e Cisl, Denardo e Pititto, il consigliere regionale Pasqua. Uniti intorno al tavolo, per spiegare, per capire. Sul ritardo a fine incontro, il Prefetto ha spiegato come “la presenza del metanodotto abbia invitato a maggiore cautela così come era giusto che fosse, ma penso – ha spiegato – che questo sia l’ultimo intoppo”. Garanzie, in tal senso, sono arrivate dal dirigente regionale che ha spiegato che per settembre ci sarà il progetto definitivo che, però, di fatto è stato già consegnato a luglio, mentre in settimana è già fissata la riunione con la Snam ma sembra ci siano le condizioni per andare avanti senza altri problemi. In ogni caso, ha sottolineano “restano le date che erano state fissate”. Certo, mai dire mai quando è di nuovo ospedale che si parla e per cui resta il condizionale, con i lavori che dovrebbero partire tra gennaio e febbraio.

I sindacati. Soddisfatto Pititto un po’ meno Denardo. Si guarda avanti, comunque, come ha spiegato il segretario della Cisl “saremo sentinelle e verificheremo gli ulteriori passi ma oggi importante è stata la volontà della Regione di andare avanti spediti, così come è una garanzia il pragmatismo del Prefetto”. Un po’ più preoccupato il segretario della Cgil – dal quale era partito l’allarme per il mancato rispetto degli impegni – che ha annotato come di fatto ci si trovi al punto del 17 maggio, “oggi però è importante che si sia stabilito che le prossime tappe saranno monitorate”. Insomma, il “metodo” quello contestato “perchè se non ci fossimo accorti che in questi mesi qualcosa non era andata per il verso giusto, nessuno aveva pensato di informarci”. Positivo, comunque, per Denardo che si siano regolamentati i livelli di responsabilità “l’azienda dovrà segnalare deventuali criticità ma speriamo che non ce siano” così come la politica è stata chiamata a svolgere il suo riolo e a fare la sua parte. Prossimo step ad ottobre, quindi. Lì si potrà capire meglio.

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