Omicidio Pelaia, chiesta la conferma dell’ergastolo per i cugini Giacobbe

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La procura generale di Reggio Calabria ha ribadito in appello la tesi di accusa sull’omicidio compiuto a Gioia Tauro il 29 giugno 2013

di FRANCESCO ALTOMONTE

Sono stati condannati all’ergastolo in primo grado. Ieri mattina, il sostituto procuratore generale di Reggio Calabria ha chiesto che quelle condanne siano ribadite anche in appello. Alla sbarra i due cugini di Gioia Tauro Placido e Alessandro Giacobbe – difesi dagli avvocati Guido Contestabile, Domenico Putrino e Domenico Infantino – accusati in concorso dell’omicidio di Arcangelo Pelaia, avvenuto in piazza Matteotti a Gioia Tauro nel primo pomeriggio del 29 giugno del 2013. Pelaia è stato raggiunto da 9 colpi di pistola mentre era a bordo della sua autovettura. La sua auto è stata speronata da quella dei killer prima di essere freddato. Nell’omicidio sono coinvolti, e già condannati in primo grado nel processo in ordinario, anche Giovanni Polimeni, considerato l’esecutore materiale ed i due fratelli Biagio e Marcello Giacobbe, ritenuti ideatori, registi e mandanti del delitto.

La vendetta Il movente sarebbe da ricercare nela vendetta della famiglia Giacobbe in risposta al duplice omicidio avvenuto il primo luglio 2005, quando morirono Saverio e Leonardo Giacobbe, delitto per il quale il fratello di Arcangelo, Giuseppe Pelaia, sta scontando una pena definitiva nel carcere di Saluzzo in provincia di Cuneo.

omicidio pellaia

Alessandro Giacobbe

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Placido Giacobbe

Le prove La tesi dell’accusa è stata fortificata dai filmati, estrapolati dai sistemi di video sorveglianza cittadino, che il giorno dell’omicidio hanno ripreso i movimenti di alcune auto. Secondo l’accusa, su quelle auto ci sarebbero stati i Giacobbe, che facevano la spola da casa della vittima sin dalle prime ore del pomeriggio. Sapevano, secondo la procura di Palmi, che Pelaia quel pomeriggio sarebbe andato a far visita ai familiari di un conoscente deceduto, ma non conoscevano l’orario in cui si sarebbe mosso, e per questo avrebbero fatto avanti e indietro per dare l’ok al sicario. Tesi ripresa in appello dalla procura generale di Reggio Calabria che ha chiesto la conferma dell’ergastolo per i cugini Placido e Alessandro Giacobbe.