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Caso Vibonese, Caffo passa all’attacco: “Denunceremo Gravina e la Lega Pro”

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Il presidente della società rossoblù replica alle ultime dichiarazioni del numero uno della Serie C: “Sulla vicenda Messina ha influito parecchio la sua amicizia con Proto”

Le nuove dichiarazioni di Gabriele Gravina hanno fortemente irritato il presidente della Vibonese Pippo Caffo, il quale non è uno che ama essere preso in giro. Dalle parole si passa ora ai fatti e dalla giustizia sportiva si sconfina a quella ordinaria e si va sul penale. “Le responsabilità penali di quello che è accaduto – dice Caffo alla Gazzetta del Sud – sono del presidente Gravina che dovrà rispondere di omissioni di atti d’ufficio. La richiesta di risarcimento danni sarà una conseguenza. Lui dice che il Collegio di garanzia del Coni ha fatto chiarezza sulla vicenda? Io gli rispondo che il solo giudice che è entrato nel merito ci ha dato ragione. La Corte federale d’appello, composta da primari giudici, ha ricostruito la vicenda attraverso le carte ed ha accertato che il Messina ha giocato senza fideiussione. Tra l’altro abbiamo più volte chiesto alla Lega Pro l’accesso agli atti. La prima volta addirittura agli inizi di giugno e da Firenze solo il 7 luglio, dopo tre ripetute sollecitazioni, si sono degnati di darci una risposta, ovviamente negativa”.

Gravina e l’amicizia con Proto. Il presidente Pippo Caffo è ormai passato al contrattacco e in mano ha un dossier articolato che riassume tutte le tappe di una vicenda tutt’altro che chiusa. “Il 13 novembre scorso – racconta – in Figc si sono accorti che le fideiussioni di 21 club di Serie B e Lega Pro erano fasulle e hanno invitato queste società a sostituire le polizze entro il 31 gennaio, pena una penalizzazione di due punti per ritardato deposito. In venti lo hanno fatto rispettando i tempi e solo il Messina non ha adempiuto. La Procura tra l’altro lo ha deferito per la ritardata presentazione della fideiussione e non per la mancata presentazione che avrebbe comportato l’esclusione anticipata dal campionato. Ora comprendiamo tante cose e su questa vicenda ha influito parecchio l’amicizia che lega Proto a Gravina. Così però hanno falsato un campionato e preso in giro gli stessi calciatori del Messina. Chi li pagherà? La Lega Pro non è di Gravina ma è di tutte le società che vi partecipano. Noi non dipendiamo da Gravina ma tocca a Gravina rappresentarci ed in questo caso non lo ha fatto”.

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