Cronaca

‘Ndrangheta, scacco alle famiglie egemoni su San Lorenzo e Bagaladi: quattro arresti

Effettuate dai carabinieri pure alcune perquisizioni a carico di soggetti ritenuti affiliati o vicini alla suddetta consorteria criminale

Scacco alle cosche del Reggino. Quattro persone sono state arrestate nella mattinata odierna dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria unitamente a militari del 14° battaglione Calabria hanno dato esecuzione all’ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia nei confronti di Natale Paviglianiti, 47 anni, (già detenuto in carcere) ritenuto reggente dell’omonima cosca operante nel territorio di San Lorenzo, Bagaladi e territori limitrofi, Antonino Pannuti, 50 anni,  Francesco Leone, 30 anni, (già detenuto) ritenuti appartenenti alla medesima cosca.

 I tre rispondono del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso mentre a Rocco Giovanni Maesano, 70 anni, vengono contestati il concorso esterno nella consorteria  dei Paviglianiti, l’illecita concorrenza e l’estorsione, questi ultimi reati aggravati dalla metodologia mafiosa. Maesano nella sua qualità di Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria dei Comuni di Bagaladi e San Lorenzo era considerato pubblico amministratore di “riferimento” dell’associazione mafiosa. Paviglianiti, Pannuti e Leone sono stati associati presso le rispettive case circondariali di competenza, mentre Maesano è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

La misura cautelare scaturisce dalla sentenza di condanna emessa il 30 novembre dello scorso anno dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti della consorteria mafiosa “Paviglianiti” e degli odierni arrestati, ai quali veniva comminata la pena di 18 anni di reclusione per Natale Paviglianiti; 14 anni di reclusione per Rocco Giovanni Mesano; 12 anni di reclusione per Antonino Pannuti e Francesco Leone.

L’attività investigativa condotta dal Comando provinciale di Reggio Calabria nel 2014, convenzionalmente denominata “Ultima Spiaggia” da cui è scaturita la sentenza di condanna e l’emissione dell’odierna misura ha accertato come il comprensorio dei Comuni di San Lorenzo e Bagaladi fosse sottoposto al pervasivo controllo della cosca “Paviglianti”.

Le indagini hanno infatti consentito di documentare come la cosca, oltre a controllare un cospicuo traffico di sostanze stupefacenti, avesse realizzato una totale infiltrazione nel Comune di San Lorenzo, riuscendone a condizionare ed orientare ogni attività.

Le indagini hanno, in effetti, permesso di accertare che l’organizzazione criminale, con strumenti, condotte e dinamiche tipiche e consolidate della criminalità organizzata ha condizionato, con il supporto di imprenditori, alcuni dei quali ritenuti affiliati alla cosca “Paviglianiti”, e con la connivenza di pubblici amministratori locali, il regolare svolgimento delle gare d’appalto bandite dal comune di san Lorenzo e Bagaladi; ha monopolizzato le attività imprenditoriali nel settore commerciale attraverso il controllo delle imprese locali; riuscendo, più in generale, a condizionare le attività produttive; ha gestito il traffico di stupefacenti, unitamente ad esponenti di altri sodalizi criminali. come quel territorio fosse sottoposto al pervasivo controllo della cosca “Paviglianiti”, attiva nel traffico di sostanze stupefacenti, nonché infiltratasi nella locale pubblica amministrazione riuscendo a condizionarne ed orientarne ogni attività.

Nel medesimo contesto operativo sono state effettuate perquisizioni a carico di soggetti ritenuti affiliati o vicini alla suddetta consorteria criminale che hanno visto impegnati un considerevole numero di militari dell’Arma dei carabinieri.